Iniziamo ad esaminare la stagione dei nostri giocatori per fare un piccolo bilancio della loro annata. Seguiremo l’ordine dato dai numeri di maglia, che cavallerescamente ci fa cominciare con il capitano Matteo Malaventura.
Al termine del girone di andata Matteo aveva 7 punti di media, tirava con il 29% da 3. Ha concluso la stagione a 9.2 di media con il 38% da 3. Considerando che la prima del ritorno coincide con l’ultima di Cavina, con Bianchi in panchina il capitano ha realizzato 11.9 punti a partita, con il 46% da 2 (dato praticamente simile a quello della prima metà) ma con un clamoroso 45% da 3 (36/80).
Cosa è cambiato? Confrontiamo la shot chart dell’andata
Con quella di fine stagione (azz, ci siamo dimenticati di mettere il laghetto, ndRDJ)
In primis abbiamo molti più tiri dalla sua mattonella, ossia l’angolo sinistro (guardate quante belle palle arancioni); meno arresti e tiro dalla media, soluzioni che spesso era costretto a prendere in caso di emergenza allo scadere dei 24 secondi (cioè con frequenza, sob)… e una distribuzione decisamente più variegata dei tiri sul perimetro: nel girone di andata Matteo non tirava praticamente mai dal lato destro, mentre nel ritorno ha trovato il giusto ritmo anche in quelle zone del campo.
Probabilmente si tratta del giocatore che più di altri ha beneficiato del cambio in panchina, anche perché la contemporanea crescita di Montano nel mese di gennaio ha pressoché azzerato le situazioni in cui doveva agire da play. Di conseguenza, Matteo ha potuto fare quello che gli riesce meglio: buttare l’arancia nel cesto, anche grazie a qualche situazione di gioco creata apposta per lui. Tipo questa rimessa che abbiamo avuto modo di vedere in più occasioni.
Ovviamente i numeri sono cresciuti anche a causa del maggiore spazio dovuto all’infortunio di Valentini, ma non è male vedere un giocatore che a giugno compirà 36 anni crescere nel girone di ritorno in un momento in cui il suo minutaggio aumenta considerevolmente: nelle ultime 8 partite mai sotto quota 30 minuti. E nelle ultime tre della stagione ha tirato 12/25 da 3.
Per che cosa lo ricorderemo
Per i 16 punti contro Veroli, alla prima con il nuovo coach, frutto di un 4/6 da 3. Per i “momenti Malaventura”, in cui è stato in grado di prendersi la squadra sulle spalle e togliere le castagne dal fuoco: 11 punti consecutivi con i ciociari, 8 in un minuto e mezzo ad Imola per evitare una figuraccia, i 23 con Capo d’Orlando, la gara con Jesi dove ad un certo punto era l’unico che la metteva…
E il futuro?
Lui dice di voler rimanere e crediamo che la società abbia la stessa intenzione. Certo, bisognerà fare in modo che non sia sempre lui a dover risolvere la questione nei momenti delicati, perché Father Time non fa sconti… o almeno si dovrà essere attenti a non farlo arrivare con il fiato corto in questi determinanti momenti. In ogni caso, clonatelo.