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Napoli-Trento: le pagellacce

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Aaaaaah, le pagellacce!

Malaventura 5,5: Unico a produrre qualcosa dalla panchina, essenzialmente nel secondo quarto, quando realizza 8 dei suoi 10 punti.

Black 5: Mah.

Montano 5: Seconda partita consecutiva senza canestri dal campo, nelle ultime tre ha 1/11 al tiro. Al di là di questo, oggi mediocre anche nel playmaking ed è un peccato, perché non è che Black stesse giocando sto partitone.

Bryan 4,5: Dal momento del cambio di panchina solamente con Trapani è sceso sotto quota 8 rimbalzi, nonostante minutaggi non altissimi. Il fatto è che in attacco non puoi proprio dargli la palla. Tra parentesi, VENTICINQUE per cento in stagione ai liberi.

Cefarelli 5,5: Esordio discreto per il Cefalo, che almeno si sbatte un minimo. Gioca sempre come 4, porta qualche blocco, un paio di buone rotazioni decenti… insomma, è in campo. Avremmo voluto vederlo in una gara di panzate con Elder.

Weaver 5: Solito tabellino bello pieno (16+9+5) ma mai come oggi i numeri mentono. Dieci dei suoi punti arrivano nel primo quarto, quando è forse l’unico a creare; uscito lui (sul 19-28) iniziamo a difendere e torniamo sotto (27-30). A questo punto rientra e il cambio successivo è sul 44-57, quindi entrambi i parziali li abbiamo beccati con Kyle in campo.  Si eclissa nella ripresa, a parte un paio di canestri su rimbalzo d’attacco. 13 perse nelle ultime due.

Brkic 5,5: Parte male, poi ne mette 8 nel secondo quarto. In generale, diversamente da altre volte, ci prova… ma in coppia con Bryan fanno 16 punti (tutti di David) e 16 rimbalzi. Per intenderci, la coppia Pascolo+Baldi Rossi fa 37+26.

Ceron 4: Peggiore partita dell’anno senza neanche iniziare a discuterne.

Bianchi 5: A volte sembra un po’ timoroso nel chiamare i timeout, tipo a fine secondo quarto quando aspetta di prendere il break di 9-0 che chiude il tempo. E’ vero che mancavano due uomini da quintetto ma gli effetti della scossa iniziano a diminuire, l’attacco è statico e con i playoff che si allontanano dovrà trovare il modo di motivare i ragazzi.

Casale Monferrato-Napoli: le pagellacce

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Malaventura 5: Accolto in maniera trionfale da ex, è tra i meno peggio dei nostri. Un paio di triple, prova ad arginare le guardie piemontesi a rimbalzo, ma non può fare sempre miracoli.

Allegretti 4: Nelle ultime due partite 2 punti totali e 1/7 al tiro. Minutaggio ridotto a soli 13 minuti anche per questo. Impalpabile.

Valentini 4,5: La sua partita (e quella di Napoli) si riassume in un tiro scoccato da mezzo metro che non tocca né tabellone né ferro.

Black 3: Il bottino nelle due gare contro Casale è di 15 punti, 4/12 al tiro, 3 assist, 5 perse e 9 falli. Quello di Dillard nelle due gare contro Napoli è di 41 punti, 13/25 al tiro, 14 assist e 1 palla persa. E, mai come in questo caso, i numeri non dicono tutto. Annichilito.

Montano 5: Anche lui coinvolto nel collasso generale, anche lui impotente contro Dillard.

Bryan 5: Fa quello che può ma i rimbalzisti avversari gli arrivano da tutte le parti.

Weaver 5,5: Il primo tempo è forse la cosa più bella che abbiamo visto quest’anno su un campo da basket, almeno in maglia Napoli. Il polpo è ovunque e fa qualsiasi cosa sia possibile immaginare, anche in difesa dove stoppa ogni pallone (6 alla fine) che passa dalle sue parti. Nella ripresa diventa sogliola, scompare come gli altri, a parte qualche libero conquistato, e soprattutto inizia il festival delle palle perse.

Brkic 3: Lui invece non è che è scomparso, non è arrivato proprio al campo.

Ceron 5: Nel primo tempo è tra i più positivi ed il primo ad andare a rimbalzo e far partire la transizione napoletana. Mettiamola così, almeno ci prova.

Bianchi 5: Prima sconfitta per il coach. Certo, non può sicuramente andare lui in campo a prendere rimbalzi. Certo, ci sono sempre gli avversari, ma la debacle nella ripresa è netta. Archiviamola subito.

Napoli-Trapani: le pagellacce

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Il Polpo

Malaventura 6,5: Questa volta si accende nel primo tempo. Incredibile come il suo rendimento sia migliorato creando giochi che prevedano scarichi per lui oppure uscite dai blocchi. Chi l’avrebbe mai immaginato! (…)

Allegretti 5,5: Non c’è stato un gran bisogno di lui, ma ci regala un’altra schiacciatona. Ormai è Dr. A!

Valentini 6: Non è al meglio e si vede. Ma picchia per noi, Valentini picchia per noi!

Black 7: L’inizio è di quelli pessimi, non riesce a imporre il ritmo e sembra destinato ad una gara di sofferenza. Prende una botta ed è costretto ad uscire. Al rientro è un altro giocatore, fa un gran lavoro in difesa, serve i compagni e trova anche quel canestro da fuori che mancava dallo scorso 29 dicembre. Nelle ultime tre viaggia a 14.6 punti, 4 rimbalzi e 4.6 assist di media. Sembra uscito dal tunnel.

Montano 6,5: Ormai è abbonato alla tripla centrale. Buon lavoro sia in contumacia Black che nella ripresa, quando gioca insieme a Tim. Attivo anche a rimbalzo.

Bryan 5,5: E’ vero che gran parte del suo lavoro è poco “visibile”, ma è limitato dai falli. E quattro palle perse in 11 minuti sono davvero troppe.

Weaver 8: Onnipotente. Riportiamo il tabellino perché scripta manent: 27 punti con 11/17 al tiro (1/4 da 3), 10 rimbalzi di cui 3 in attacco, 4 assist, 5 recuperi, 3 stoppate. E una sola persa.  Tutto questo ridendosela di brutto. Ad inizio anno gli davamo del Panterone per quel modo di muoversi sinuoso e quella capacità felina di passare in un attimo dall’ozio all’azzannamento della giugulare dell’avversario. Ieri ha dato l’impressione di essere un polpo: se una palla passa a due metri di distanza da lui estende i tentacoli e LA PRENDE.

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Un’altra giornata in ufficio per Kyle Weaver

Brkic 7: Primo tempo un po’ sonnacchioso in cui agisce quasi da role player, a portare blocchi e a fare legna. Nella ripresa ci ricorda che il talento è tanto, trova quei giochi a due con Black che tanto auspicavamo, e si concede anche un paio di stoppate. Ah, nelle ultime due partite ha smazzato otto assist.

Ceron 7: Altri segnali di crescita: 8, 9, 10, 11. Sono i punti nelle sue ultime quattro partite, con un minutaggio che si è ormai attestato con regolarità a quota 22. Per gran parte del primo quarto segna praticamente solo lui, ma è nella ripresa che ci lascia a bocca aperta quando va a subire sfondamenti e compie un paio di rotazioni difensive perfette. Ha segnato più triple ieri che nelle cinque partite precedenti. Occhio che se lima qualche forzatura qua siamo in rampa di lancio.

Bianchi 7: Lo ripetiamo, niente di sconvolgente. Ma è proprio questa la cosa importante. I giocatori hanno fiducia e sanno cosa fare in campo. Il grosso arriva ora.

Napoli-Biella: le pagellacce

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“E vai, ci sono le pagellacce!”

Malaventura 6,5: Nei primi tre quarti si nota poco o nulla, poi negli ultimi dieci minuti si accende ancora una volta e ne mette 10, comprese le due triple che chiudono il match. Nelle ultime tre partite ha segnato 31 dei 59 punti di Napoli nell’ultimo quarto. Più del 50%.

Allegretti 6,5: Ah, se entrava quella schiacciata…

Valentini 6,5: Lavoro difensivo clamoroso nel secondo quarto, quando entra sul -1 ed esce sul +9.

Black 7: Gran partita, finalmente. Entra subito in ritmo con tre canestri dai 6 metri, ma soprattutto si sbatte come un dannato nel correre dietro a Voskuil, limitandolo con ottimi risultati. Buoni segnali da Tim, ma attenzione ai falli: nelle ultime quattro partite mai sotto le quattro infrazioni.

Montano 6: Porta il mattoncino con una tripla. Si perde un paio di volte Voskuil ma nel complesso ancora una buona prova.

Bryan 6: Cinque rimbalzi in un amen. Fa il suo.

Weaver 7: La sensazione è sempre quella: se volesse ne potrebbe fare 25 a sera. Invece si accontenta (e ci accontentiamo) di un buon 16+10. Parte con voglia, resta a lungo in panchina nel secondo quarto, poi nella ripresa si prende le sue responsabilità attaccando il canestro dalla rimessa, cercando di evitare che la difesa biellese si schieri. Trovatemi un USA più completo di lui. E più al servizio della squadra.

Brkic 7: Prima doppia doppia in stagione (14+10, ai quali aggiunge anche 4 rimbalzi). Nel primo tempo i compagni tendono a dimenticarselo anche quando Biella cambia sui blocchi e lui si trova in post marcato da un esterno, poi è fondamentale nella ripresa, quando Napoli fatica un po’ a segnare. Buoni segnali anche da lui.

Ceron 6,5: Rendimento offensivo che cresce ogni settimana.

Bianchi 7: Giusta la scelta di dirottare Black su Voskuil ed evitare che Laganà e Berti si portino il play in post, facendoli marcare da Valentini e anche da Ceron. Nella ripresa fatichiamo un po’ contro la zona, ma indovina il quintetto di tiratori (Black-Malaventura-Ceron-Allegretti-Brkic) nel momento decisivo. Ripetiamo: niente di straordinario ma rispetto a quanto visto quest’anno è oro colato.

Mission Accomplished

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Recuperare Black e Brkic ✔
Vincere ✔
Ribaltare la differenza canestri ✔

Terza vittoria di fila, cinque giocatori in doppia cifra per punti, con Allegretti a un passo dall’unirsi alla truppa (si è fermato a 9, e se entrava quella schiacciata dalla linea di fondo…), un netto predominio a rimbalzo, una buona difesa che ha costretto Biella a tirare tanto (e male) da fuori.
E’ stata probabilmente la miglior partita giocata da Napoli quest’anno, oltre alla vittoria a Ferentino. Una vittoria di gruppo, dove ognuno ha contribuito con il suo mattoncino. In primis il coach, che ha avuto la brillante intuizione di destinare il play (Black soprattutto, bravissimo) a inseguire Voskuil sui blocchi, dirottando Valentini (e Ceron!) sui vari Laganà e Berti che all’andata tanto ci avevano fatto male. E’ stata la vittoria di Black, che ha difeso come un ossesso sul biondino dirimpettaio e ha trovato con continuità il canestro nel primo tempo con i peggiori tiri che un giocatore possa prendersi nel basket moderno (i long twos), ma che sono stati fondamentali a far capire alla difesa biellese che oggi bisognava rispettare il suo tiro, lasciando – di conseguenza – più spazio per le penetrazioni e gli scarichi. E’ stata la vittoria di Brkic, finalmente a buoni livelli ed autore di un secondo tempo in cui ha saputo prendersi le sue responsabilità. E’ stata la vittoria di Weaver, a tratti sonnecchiante a tratti determinante nell’attaccare la difesa biellese prima che si schierasse. E’ stata la vittoria di Malaventura, con altri 10 punti nell’ultimo quarto e le due triple contro la zona biellese che hanno chiuso l’incontro. La vittoria di Valentini, preziosissimo a contenere i play avversari (più Berti per Laganà, per il quale continuiamo ad avere un debole). E ancora, quella di Ceron, Montano, Bryan e Allegretti, tutti pronti a dare il loro contributo.

Mettiamo altri due punti in cascina e vediamo allontanarsi la zona calda, ora a -6. Giovedì arriva Trapani, ancora al PalaBarbuto. Se le cose si mettessero per il verso giusto, potremmo anche iniziare a fare due conti. Ma per ora pazientiamo (ancora un po’, che ci costa, lo abbiamo fatto fino ad oggi) e continuiamo a lavorare, consapevoli che la squadra può ancora migliorare. E quindi guardiamo a giovedì. Con il sorriso sulle labbra, finalmente.

Imola-Napoli: le pagellacce

Oggi vi concediamo addirittura un doppio post, per farvi capire quanto ci piaccia non fare un cazzo. E quindi, dopo il recap della partita di Imola, ecco anche le ignorantissime pagellacce.

Malaventura fino al 37simo 4: Brutta partita per il capitano che non ripete l’eroica prestazione contro Veroli. Per lui 0/6 al tiro, compreso un momento abbastanza comico nel secondo quarto in cui in un paio di minuti ha sbagliato tre triple tutte dalla stessa posizione. D’altra parte, è pure vero che non possiamo affidarci sempre solo a lu…

Malaventura dal 37simo 8: HE DID IT AGAIN, HE DID IT AGAIIIIN!

Allegretti 7: E’ il migliore di Napoli per punti segnati, rimbalzi e anche assist. Al ritorno ha anche guidato il bus. Sbaglia un paio di tiri comodi ma la cosa importante è che stiamo creando bene per lui. In crescita.

Valentini 6,5: Partita onesta, trova pure qualche canestro. Sguinzagliato anche lui su Young nell’unico momento di lucidità (della stagione) dell’americano, non riesce a contenerlo. Ma in generale bene.

Black 6: Segnali di ripresa anche da lui, con un buon ultimo quarto. Nel resto della partita aveva sofferto un po’ troppo Iannone, che non è certo Kyrie Irving. Piccola nota statistica: dal 1° dicembre ad oggi (9 partite) tira con il 4,5% da 3. Lo riscrivo. 4,5%. Ossia UNO su VENTIDUE. Non ha ancora segnato dall’arco nel 2014, l’unica conclusione a segno in questo periodo è con Barcellona.

Montano 7: Decisamente la sorpresa più piacevole di quest’avvio di gestione Bianchi. In 12 minuti segna 12 punti (e ancora una volta una tripla annullata, questa volta per blocco irregolare di Bryan) e prende 5 rimbalzi.

Bryan 5: Un passo indietro rispetto a quanto visto con Veroli, ma forse andava servito di più, vista la penuria di lunghi dell’Andrea Costa.

Weaver sv:  La sua partita è stata così anonima che nella prima versione delle pagellacce ce l’eravamo dimenticato. Solo rileggendole ci siamo accorti della sua assenza. Nel primo quarto  inizia con determinazione, poi dimostra che è un americano che non ci tiene a gonfiare le statistiche prendendosi una giornata di riposo. Certo, poteva evitare di trasformare Young in un giocatore di basket.

Brkic 5: Contribuisce con Bryan a rendere Mancin un novello DeMarcus Cousins. Un paio di bei canestri, ma quando riceve sembra sempre un po’ incerto sul da farsi. Nelle ultime tre partite ha più tiri (20) che punti (16).

Ceron 5,5: Nel primo tempo è uno dei migliori e fa quello che i compagni non fanno, ossia attaccare il canestro. Poi probabilmente nell’intervallo si dà all’acido lisergico e inizia a perdere palla nei modi più fantasiosi.

Bianchi 5: Va bene la vittoria ma la squadra si accontenta troppo del tiro da 3. Gestione alla Phil Jackson nel quarto quarto, quando decide di usare un timeout solamente quando gli ospiti sono rientrati sul -5.

Napoli-Veroli, le pagellacce

Mala2

Torna il basket, tornano le pagellacce dei Jones.

Malaventura 8: facciamo finta che quei due tiri liberi non siano esistiti, oppure che abbia sbagliato il secondo apposta per far prendere il rimbalzo offensivo a Kyle. Prestazione superlativa del capitano, che ha preso fuoco quando serviva, con 11 punti consecutivi. Un dato: i giocatori in maglia Napoli senza il nome Malaventura sulla canotta hanno tirato da 3 con 3/17. Lui 4/6.

Allegretti 6: gara onesta come al solito, a parte un erroraccio con una partenza in palleggio non da lui. La cosa positiva è che si sono visti buoni tiri dalle sue posizioni preferite con parecchio spazio. Entreranno.

Valentini 6: uno guarda il tabellino e pensa che la sua partita sia stata mediocre. Invece si sbatte come un dannato, gioca quanto è giusto che giochi e come è giusto che giochi, ossia 15 minuti di grande intensità in cui cerca di chiudere qualsiasi linea di passaggio esistente.

Black 4: uno guarda il tabellino e pensa che la sua partita sia stata mediocre. Invece è peggio. Sta vivendo un momentaccio e il tiro entra ancora meno del solito. Non sarà un fenomeno ma non può essere neanche questo giocatore. Però fa piacere vedere che incita i compagni dalla panchina. Stoppate in campionato di Marco Rossi: una. Quella di domenica.

Montano 7: uno guarda il tabellino e… ok, basta.  Veramente buona la sua partita. Napoli gioca meglio con lui che con Black (non che ci voglia molto) e Bianchi lo premia aumentandogli il minutaggio e utilizzandolo come primo cambio. Mette in ritmo i compagni, sporca i passaggi avversari… un po’ sfortunato al tiro, compresa una tripla allo scadere dei 24″ che gli viene annullata ma che forse era stata scoccata in tempo.

Bryan 6,5: che dire se non #TeamSylvere? Fa la voce grossa – finalmente! – a rimbalzo, si fa trovare pronto sulle rollate anche se a volte sembra un po’ titubante sul movimento da fare dopo il blocco. Mezzo voto in meno per lo 0/4 dalla lunetta in un momento fondamentale, ma è stato determinante.

Weaver 6,5: a volte può sembrare indolente, ma nel momento decisivo ti prende quel rimbalzo offensivo… 20 punti silenziosissimi con 7/11 al tiro, 6 rimbalzi e SEI palle recuperate.

Brkic 4,5: ah perché, c’era?

Ceron 6,5: tira tutto quello che gli passa per le mani, e fa bene, soprattutto in un momento in cui i compagni latitano. 20 minuti di qualità, ora c’è solo da ritrovare il tiro da 3.

Bianchi 7: ha il coraggio di tenere Black in panchina per 18 minuti, e soprattutto di toglierlo a due dalla fine, dopo che alcuni suoi errori avevano fatto tornare Veroli a contatto. Chiede ai suoi di spingere un po’ di più una volta conquistato il rimbalzo, fa sostituzioni sensate, chiama i time out quando serve, non richiama in panchina un giovane al primo errore. Sembra normale, ma noi ci eravamo disabituati alla normalità. Per ora va benissimo così.

Un nuovo inizio?

Serviva una reazione, servivano due punti: sono arrivati entrambi, contro una squadra che magari non eccelle per talento ma che è sicuramente ben organizzata, cerca di far girare la palla sul perimetro e ha preso buoni tiri.

Il primo quintetto di Massimo Bianchi è Black, Valentini, Weaver, Allegretti, Bryan. E il primo impatto è quello di una squadra che prova a spingere molto di più, non a caso i primi punti arrivano con degli appoggi di Black e Weaver in solitaria. Per poter correre, però, c’è bisogno di controllare i rimbalzi difensivi, e Sylvere Bryan esegue (chiuderà con 13 rimbalzi): solo 6 carambole offensive concesse a Veroli, la maggior parte delle quali sono rimbalzi lunghi. E bisogna azzardare qualche palla recuperata: Valentini prova a chiudere le linee di passaggio, al resto ci pensano le mani veloci di Kyle. 13 recuperi a fine partita sono tanti, tantissimi. E alla fine peseranno molto (13-2 nei punti da palle perse) Altra sorpresa è che il primo cambio è Montano per Black.

In attacco non incantiamo, Brkic continua a sembrare un corpo estraneo e Cittadini (…) contro di lui fa la voce grossa. Continuiamo a fare fatica da 3 ma restiamo aggrappati: con il baby-play giochiamo meglio, proviamo a coinvolgere Bryan in un pick and roll (!!!). Weaver si inventa qualche canestro dei suoi e con la tripla in chiusura di tempo andiamo al riposo sul -7 nonostante i 27 punti segnati.

Non il miglior secondo quarto. Noi siamo i blu.

Il rientro in campo non sembra cambiare molto le cose: dopo quattro minuti finiamo sul -9 e Bianchi decide di nuovo di panchinare Black per Montano. Che entra col piglio giusto, si procura un antisportivo, segna un jumper dalla media. Poi Kyle completa per il 36-39. Difendiamo bene, difendiamo duro, chiudiamo le possibilità di penetrare e loro faticano a segnare. Sugli spalti ci chiediamo cosa farebbe questa squadra in un basket in cui il tiro da 3 non è così importante,  (siamo 3/16 dall’arco). A due minuti dalla fine del quarto finalmente segniamo anche da fuori con Malaventura e passiamo avanti. Rimaniamo a contatto con un momento-Ceron, finalmente non panchinato alla prima cazzata.

Poi il capitano decide che non vuole perdere. Tripla. Tripla. Tripla. Arresto e tiro dalla media. 11 punti di fila, +9 Napoli. Veroli non ci sta e si riporta a contatto, Bianchi decide che la brutta partita di Black può anche finire, dentro il ragazzino per gli ultimi due minuti. Vogliamo soffrire fino in fondo, Bryan sbaglia quattro liberi, Mala (80% in carriera dalla lunetta) fa 0/2. A rimbalzo, dal nulla, spunta Kyle Weaver. Si prende il fallo, si prende i liberi, li segna e fa tirare a tutto il palasport un tiro di sollievo. Il penultimo posto torna a -4 e domenica si va a Imola. Non facciamo scherzi.

Bianchi è la scelta più realistica. Ma…

E dunque la scelta è caduta su Massimo Bianchi. E’ probabilmente la soluzione più pragmatica e realistica: al momento la priorità è quella di uscire dalla zona retrocessione e l’obiettivo è salvarsi. I sogni di gloria possono attendere, sono rinviati all’anno prossimo. E’ la soluzione più attenta al bilancio, che probabilmente, dopo le spese di quest’estate, sarebbe stato gravato troppo dalla combinazione nuovo coach + innesti a campionato in corso, e che potrebbe invece reggere all’ipotesi di uno o due correttivi. E’ la soluzione più giusta nei confronti dei giocatori, che hanno di fatto esonerato Demis Cavina e adesso non hanno più alibi. Domenica arriva Veroli, che è squadra forte ed in forma. In condizioni “normali”, una sconfitta potrebbe starci. Dopo quanto successo in questi giorni, riteniamo che il pubblico del PalaBarbuto possa uscire soddisfatto dall’impianto solamente se vedrà i ragazzi con le canotte zuppe di sudore al termine dei 40 minuti. A pagare, come spesso accade in questi casi, è stato il coach. Ma la squadra deve darsi una bella sveglia. Tutti in discussione, dicono da Fuorigrotta. Soprattutto le 3B (Black, Brkic, Bryan), aggiungeremmo noi.

A Bianchi spetta un compito impegnativo, ma non complicatissimo: la squadra ha talento e può salvarsi senza troppe difficoltà. Ma deve marciare compatta verso l’obiettivo. Il coach dovrà trovare il giusto equilibrio tra le due anime del team, quella più da corsa e quella da gioco a metà campo. La nostra idea la conoscete già, crediamo che a difesa schierata fatichiamo davvero troppo. Vedremo.

Ma…

Non possiamo negare che l’ipotesi Calvani ci aveva affascinato. Quando il coach finalista  dello scorso campionato di serie A – no, aspetta, lo riscrivo in maiuscolo che si capisce meglio – IL COACH FINALISTA DELLO SCORSO CAMPIONATO DI SERIE A è disposto a venire ad allenare in LegaDue o Dna Gold (o come diamine volete chiamarla) una squadra che è a due punti dalla retrocessione, la prima cosa che fai è chiuderlo a chiave nella stanza finché non firma. Pare che la trattativa si sia interrotta bruscamente dopo questo tweet

L’ipotesi Calvani era sicuramente quella più complicata per vari motivi: un coach di questo tipo, che viene da quel risultato, ti chiede determinate garanzie. Di sicuro non viene ad allenare per tre mesi, innanzitutto. Ed è legittimo da parte sua.

E’ legittimo anche da parte della società non voler fare scelte avventate, ma non possiamo non pensare a cosa avrebbe potuto significare l’ingaggio di Calvani per il movimento napoletano: un coach bravo e apprezzato che avrebbe rimesso Napoli sotto le luci dei riflettori del basket nazionale per motivazioni finalmente relative alla pallacanestro e non alle porcherie degli anni passati. Si sarebbe potuto creare una sorta di Effetto Poz, con magari una serie di vittorie a supporto, amplificate dai media napoletani e non, in grado di riportare entusiasmo e di conseguenza pubblico al palazzetto. Cercando di centrare l’obiettivo playoff e, contemporaneamente, iniziando a capire cosa preservare di questa squadra in vista della stagione successiva.

Alla fine, pare si sia optato per un’altra via. Una scelta forse meno sognatrice, ma più improntata a non voler fare il passo più lungo della gamba. Visti i precedenti, comprendiamo Balbi e ci adeguiamo alla realtà. Sperando di rinviare lo strip di qualche mese.

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