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La stagione di… Marco Allegretti

Stagione sfortunata o primi segnali di cedimento fisico? Non è stata un’annata semplicissima per Marco Allegretti, che ha chiuso il campionato anticipatamente (ma era già stato fermo in altre occasioni durante l’anno) ed è finito sotto i ferri.

Chiude con 7.1 punti e 3.5 rimbalzi a partita, con un minutaggio medio di 23 minuti. Per lui una stagione con il 58% da 2, il 32% da 3 e l’82% ai liberi.

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La shot chart di Marco è una di quelle che ti fa comprendere il suo gioco: lungo perimetrale, pronto a colpire sugli scarichi. Non sappiamo se sia colpa dei guai fisici o della situazione tecnica, ma in seguito al cambio di panchina le sue percentuali dall’arco sono calate drasticamente (5/21 con Bianchi).

Per cosa lo ricorderemo

Chi scrive è un grande fan di Allegretti, che è un preziosissimo role player e un giocatore che può essere molto importante tatticamente perché è in grado, con il suo tiro, di aprire le difese. Però bisogna essere onesti e allora dobbiamo dire che non è che di questa stagione ci sia molto da tramandare ai posteri. E’ vero, Marco è un giocatore di sistema. Ed è pure vero che nessuno si aspettava l’Allegretti dominante delle tre partite giocate a Napoli lo scorso anno. Ma, ripercorrendo con la memoria questo campionato, alla fine non ci viene in mente molto, se non un paio di schiacciate clamorose, su tutte quella a Ferentino. Cose che magari non ti aspetti da un Allegretti, e proprio per questo capisci che è stata una stagione un po’ strana. Per il resto c’è qualche prestazione positiva, ma senza essere così determinante, e qualcuna negativa, senza essere così deleterio. Insomma quelle stagioni che alla fine non ti lasciano molto.

E per il futuro?

E per il futuro a nostro avviso dipende tutto da David Brkic. In realtà Allegretti ha un biennale quindi sulla carta dovrebbe essere confermato. Ma ci sono alcuni aspetti da prendere in considerazione. David è più realizzatore ed è uomo a cui puoi anche dare la palla sotto, Marco è più uomo di sistema e decisamente più valido in difesa (specie sul pick and roll, dove – quando sta bene – ha la velocità di piedi per seguire il piccolo). Però in attacco amano stazionare sull’arco e la loro coesistenza non è stata delle più semplici, per quanto l’idea di creare spazi per Black e Weaver fosse buona (ma bisogna aggiungere che né David né Marco sono grandi portatori di blocchi).
Ovviamente un ballottaggio tra i due non può prendere in considerazione solo il talento ma deve necessariamente coinvolgere il diverso peso economico, gli impegni contrattuali e anche il tipo di squadra che si intende costruire. Insomma, se resta Brkic forse è il caso di dirsi arrivederci. Se invece il lungo cesenate parte (e se Marco ha recuperato pienamente dopo l’operazione, cosa che crediamo sia normale ma è sempre meglio specificare) lo si può tenere come arma tattica dalla panchina, utile proprio ad aprire il campo con il suo tiro. Però in quel caso c’è bisogno di un lungo simil-Cain, tosto a rimbalzo e in grado di dare un gioco interno affidabile.

#HeDunksYouRosik (come essere bastian contrario anche nello sport dei bastian contrario)

Approfittando di una serie di circostanze difficilmente replicabili (meglio note come una buona prestazione di Sylvere Bryan), siamo riusciti finalmente a far scrivere al Treglia un pezzo dove racconta della sua passione per i centri… come definirli, vabbè, capirete leggendo.

 

“Ogni giorno, in Inghilterra, Mike Bernard si sveglia, e sa che dovrà prendere a culate gli avversari, o non prenderà il rimbalzo,

Ogni giorno, in Dominica, Sylvere Bryan si sveglia, e sa che dovrà zompare continuamente, o non prenderà il rimbalzo

Ogni giorno, su di un campo di basket, non importa che tu sia chiatto oppure che tu sappia solo saltare, l’importante è che non fai come Brkic che contro Jesi si gira e se ne va perché si scoccia di prendere lui il rimbalzo”

(Proverbio anglo-dominicense)

Quando i miei amici scoprono che sono un appassionato di basket la prima, immancabile, domanda che mi rivolgono è “chi è il tuo giocatore preferito?”, domanda ad essere onesti anche un po’ idiota perché la passione per uno sport non deve necessariamente avvilupparsi intorno ad un solo atleta. Ad onor del vero, come ben saprà qualunque appassionato di uno sport “minore”, la prima domanda che ti arriva è sempre “chi è il Maradona/Messi/Mourinho/laJuventus/ilBarcellona del basket?”, ma poiché questa è una domanda ancora più del cazzo, escludiamola dalla classifica e torniamo al giocatore preferito.

Per rispondere devo necessariamente tornare con la memoria all’autunno 2007, quando uno scarno comunicato sul sito dell’allora S.S. Basket Napoli annunciava l’acquisto di un centro inglese proveniente dalla Repubblica Ceca. A quel tempo non avevo idea di come quella riserva avrebbe sconvolto il mio modo di concepire il basket. Infatti, per i primi tempi considerai il buon Bernard come un noioso intermezzo in attesa di veder rientrare Rocca sul parquet. Continua a leggere

Napoli-Brescia: le pagellacce

La tentazione di non fare la pagellacce era tanta, ma sappiamo che il nostro pubblico ci ama perché forniamo sempre contenuti di grande qualitahahahahaha

Malaventura 5: Giornata no.

Allegretti 4,5: Giornata DECISAMENTE no.

Black 7: Chiude il primo tempo con 4 punti e 1/3 al tiro. Nel secondo si scatena, ne segna 23 tirando 9/10 (di cui addirittura 2/2 da 3, compresa la tripla del -1). La cosa assurda è che segna soprattutto da più di quattro metri che, diciamo, non è proprio la sua specialità. Peccato per le sei palle perse. I suoi limiti sono noti, ma almeno ci prova.

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Il secondo tempo di Timmy.

Montano 6,5: Buon impatto nel secondo quarto, quando realizza tutti gli otto punti della sua partita.

Bryan 4: Segue gif esplicativa

Cefarelli 5,5: Un canestro molto bello da vedere e nulla più.

Weaver 5,5: Di lui scriveremo approfonditamente a stagione finita, intanto ribadiamo la nostra convinzione: è un perfetto terzo USA in una buona squadra di serie A. In Gold, con un USA in meno (e con questo tipo di USA affianco), si nota troppo la sua mancanza di continuità. Poi i numeri gli danno sempre ragione (16+10+5, anche se con 5 perse), ma si è tolto dal match con una serie di falli stupidi tanto in attacco quanto in difesa. Contribuisce alla rimonta nel quarto quarto fino all’errore finale del quale – come apprendiamo in seguito dalla conferenza stampa – non è il maggior responsabile.

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Non è concentrato, sta sonnecchiando.

Brkic 5,5: I quattro rimbalzi offensivi sono high stagionale, ma soffre tanto Cuccarolo. E abbiamo detto Cuccarolo.

Ceron 5: Caro Marco, basta dirlo. Non ci permetteremo più di scrivere post di elogio nei tuoi confronti se questi sono i risultati.

Bianchi 4,5: Peggiore partita da quando allena, ed è lui a dirlo. Non capiamo la scelta di tenere lo starting five in campo per tutto il primo quarto, e di conseguenza dover giocare gran parte del secondo con un quintetto giovane e con poco talento offensivo. La scelta sull’ultimo tiro, preferendo forzare una conclusione da tre a ventinove secondi dal termine piuttosto che cercare una tripla costruita o un gioco da tre punti o anche andare in lunetta (insomma qualsiasi cosa), continua a sembrare sbagliata anche esaminando tutti i diversi punti di vista. Ovviamente, fosse entrato il tiro, avremmo detto il contrario #RDJparaculi

Verona-Napoli: le pagellacce

Malaventura 5,5: Latita per gran parte del match e fatica a tenere a bada Taylor, troppo esplosivo per le sue gambe. Ecco, probabilmente domenica si è sentita per la prima volta un po’ la mancanza di Valentini. Ma, di nuovo, ce la stava portando a casa nell’ultimo quarto.

Allegretti 6,5: In attacco non sbaglia quasi nulla, a parte quella tripla forzata nel finale che spinge Bianchi a giocarsi gli ultimi minuti con il quintetto small (e non andrà bene). Soffre un po’ troppo Boscagin, ma sembra recuperato dopo l’infortunio.

Black 6,5: Buona gara per Tim a parte un piccolo momento di sbandamento ad inizio ripresa dal quale esce trovando un paio di buoni canestri. Il duello con Smith, molto più fisico di lui, finisce pari. Segna addirittura due triple nella stessa partita (non succedeva dal 24 novembre) portando a quota TRE il bottino dei tiri da tre realizzati nel 2014. A parte tutto, quando il tuo play smazza cinque assist a fronte di una sola palla persa, c’è da essere soddisfatti.

Montano 5: Non si è notato.

Bryan 4,5: Ora, che non fosse un fenomeno di tecnica ce lo aspettavamo e crediamo che nessuno gli chieda il Dream Shake alla Olajuwon. Che non avesse la più pallida idea di cosa fare una volta ricevuta la palla in post basso o in seguito al roll, no. In pratica quando c’è lui si attacca in quattro. Un paio di rimbalzi offensivi preziosi nel quarto quarto ma poco altro.

Weaver 5,5: Primo quarto da urlo, con 14 punti e 5/8 al tiro. Negli altri tre periodi segna la bellezza di 4 punti. Un po’ non è colpa sua, perché Bianchi lo tiene troppo in panchina. Un po’ sì, perché dopo le due triple messe a segno nel primo quarto ha pensato di essere un tiratore e ha iniziato a prendersi jumper senza ritmo da sette metri. 8 tentativi da tre ma soprattutto solo tre liberi, non è la sua migliore partita. È vero, con lui siamo sempre un po’ severi, ma lo facciamo perché ci piace troppo.

Cefarelli 4,5: Solo cinque minuti per lui, ma quei cinque minuti sono un incubo. Da Ros lo fa ammattire più di quanto dice il tabellino del veronese. E il Cefalo non vede più il campo.

Brkic 6: Prestazione senza infamia e senza lode. Contribuisce a tenerci a galla nel terzo quarto, poi resta a lungo in panchina e quando rientra Verona piazza il parziale decisivo.

Ceron 4,5: Un brevissimo lampo nel quarto quarto, quando mette quattro punti di fila, ma per il resto la partita è pessima e viene descritta alla perfezione dalla non difesa sul tiro di Boscagin che dà il +5 a Verona. Rotazione in ritardo, braccia abbassate e tripla in faccia.

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Quanto è stata brutta la partita di Ceron? Brutta come sta maglietta.

Bianchi 5: L’approccio alla partita è stato ottimo ma purtroppo Napoli non è riuscita più a tenere il ritmo del primo quarto. Si dimentica Weaver in panchina, contribuendo a farlo uscire dal match, e ci sarebbe da ridire anche sul minutaggio di Brkic. Indovina il quintetto con i tre tiratori che ricuce lo strappo, viene punito invece da quello small che prende il parziale decisivo.

La fatal Verona

Ci leviamo subito il dente: arbitraggio brutto, l’antisportivo a Brkic (a rimbalzo offensivo!) non sta né in cielo né in terra, l’azione di Weaver non sembrava assolutamente infrazione di passi e ci avrebbe portato sul -3 a un minuto dalla fine. A noi però parlare di arbitri piace pochissimo – sono umani e sbagliano anche loro, soprattutto a sti livelli bassi – e quindi preferiremmo concentrarci su altri aspetti. Che poi Giulietta sarà una zoccola ma pure le mogli di quei tre non scherzano.

Ehm, dicevamo. Napoli ha giocato una buona partita e in caso di vittoria non avrebbe rubato nulla contro una squadra che è alla sua sesta W consecutiva. La Expert è partita forte, con una buona difesa a zona, ritmi molto veloci in attacco e un Weaver da 14 punti e 5/8 al tiro nel primo quarto. Ha tenuto botta nei periodi successivi, nonostante il calo di ritmo, le tante palle perse, i tanti tiri concessi dal perimetro, il maggiore impatto della panchina scaligera, che ha prodotto moltissimo soprattutto con Da Ros (nel primo tempo) e Carraretto (nella ripresa). E qui ci chiediamo come sia possibile che esista ancora chi lascia spazio alle triple di Carraretto. Ad ogni modo: 40 rimbalzi a 33 per Verona con 13 offensivi concessi e 19 punti a 11 provenienti da palle perse.

Il fatto è che, quando non corre, Napoli gioca male. E di conseguenza non segna, soprattutto se Ceron fa più danni della grandine e Weaver viene tolto (troppa panchina) e si toglie (ma perché continua a tirare da 3 senza ritmo?) dalla partita. Non basta la buona volontà di un Black tutto sommato positivo, non basta qualche lampo di Brkic, non basta neanche un Allegretti tornato a buoni livelli dopo l’infortunio. Insomma ci sono momenti in cui l’attacco napoletano è riassumibile con questa immagine.

Nel quarto quarto Bianchi azzarda un quintetto con Black, Malaventura, Ceron, Allegretti e Bryan, che nelle prime azioni soffre perché la continua ricerca del pick and roll tra Tim e Sylvere a sette metri dal canestro è facilmente marcabile e non riesce a creare vantaggi per i tre tiratori, ma poi improvvisamente si sblocca grazie anche ad un paio di ottimi momenti difensivi. Quattro punti di Ceron, recupero di Black, gioco da tre punti di Allegretti, tripla di Malaventura: dal 63-58 si va avanti 66-68.

Mancano 3’20” e dopo uno dei pochi errori offensivi della partita di Allegretti (tripla forzata), Bianchi decide di giocarsela con il quintetto small Black-Malaventura-Ceron-Weaver-Brkic. Il risultato è un 10-3 per Verona con i due lunghi, Callahan e Boscagin, sugli scudi. Poi arriva la presunta infrazione di passi di Weaver, il fallo su Smith e il tecnico a Malaventura che chiude il match. E’ vero, incidono il tecnico e il fallo sistematico nel finale, ma intanto in neanche tre minuti e mezzo prendiamo 19 punti.

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La curiosa shot chart del quarto quarto.

Nelle ultime cinque giornate Napoli ha perso quattro volte. Ha combattuto fino alla fine con Torino e con Verona, ha lottato con Trento, il calendario era complicato e meritava sicuramente di più, come ha detto anche Ramagli. Ma, se vuoi andare ai playoff rimontando dalla situazione complicata in cui eri finito dopo il girone di andata, hai bisogno di essere un rullo compressore e non puoi permetterti giocatori che fanno due partite buone e una oscena. Oppure che giocano solo un quarto a partita.

E chest’è.

Casale Monferrato-Napoli: le pagellacce

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Malaventura 5: Accolto in maniera trionfale da ex, è tra i meno peggio dei nostri. Un paio di triple, prova ad arginare le guardie piemontesi a rimbalzo, ma non può fare sempre miracoli.

Allegretti 4: Nelle ultime due partite 2 punti totali e 1/7 al tiro. Minutaggio ridotto a soli 13 minuti anche per questo. Impalpabile.

Valentini 4,5: La sua partita (e quella di Napoli) si riassume in un tiro scoccato da mezzo metro che non tocca né tabellone né ferro.

Black 3: Il bottino nelle due gare contro Casale è di 15 punti, 4/12 al tiro, 3 assist, 5 perse e 9 falli. Quello di Dillard nelle due gare contro Napoli è di 41 punti, 13/25 al tiro, 14 assist e 1 palla persa. E, mai come in questo caso, i numeri non dicono tutto. Annichilito.

Montano 5: Anche lui coinvolto nel collasso generale, anche lui impotente contro Dillard.

Bryan 5: Fa quello che può ma i rimbalzisti avversari gli arrivano da tutte le parti.

Weaver 5,5: Il primo tempo è forse la cosa più bella che abbiamo visto quest’anno su un campo da basket, almeno in maglia Napoli. Il polpo è ovunque e fa qualsiasi cosa sia possibile immaginare, anche in difesa dove stoppa ogni pallone (6 alla fine) che passa dalle sue parti. Nella ripresa diventa sogliola, scompare come gli altri, a parte qualche libero conquistato, e soprattutto inizia il festival delle palle perse.

Brkic 3: Lui invece non è che è scomparso, non è arrivato proprio al campo.

Ceron 5: Nel primo tempo è tra i più positivi ed il primo ad andare a rimbalzo e far partire la transizione napoletana. Mettiamola così, almeno ci prova.

Bianchi 5: Prima sconfitta per il coach. Certo, non può sicuramente andare lui in campo a prendere rimbalzi. Certo, ci sono sempre gli avversari, ma la debacle nella ripresa è netta. Archiviamola subito.

Napoli-Trapani: le pagellacce

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Il Polpo

Malaventura 6,5: Questa volta si accende nel primo tempo. Incredibile come il suo rendimento sia migliorato creando giochi che prevedano scarichi per lui oppure uscite dai blocchi. Chi l’avrebbe mai immaginato! (…)

Allegretti 5,5: Non c’è stato un gran bisogno di lui, ma ci regala un’altra schiacciatona. Ormai è Dr. A!

Valentini 6: Non è al meglio e si vede. Ma picchia per noi, Valentini picchia per noi!

Black 7: L’inizio è di quelli pessimi, non riesce a imporre il ritmo e sembra destinato ad una gara di sofferenza. Prende una botta ed è costretto ad uscire. Al rientro è un altro giocatore, fa un gran lavoro in difesa, serve i compagni e trova anche quel canestro da fuori che mancava dallo scorso 29 dicembre. Nelle ultime tre viaggia a 14.6 punti, 4 rimbalzi e 4.6 assist di media. Sembra uscito dal tunnel.

Montano 6,5: Ormai è abbonato alla tripla centrale. Buon lavoro sia in contumacia Black che nella ripresa, quando gioca insieme a Tim. Attivo anche a rimbalzo.

Bryan 5,5: E’ vero che gran parte del suo lavoro è poco “visibile”, ma è limitato dai falli. E quattro palle perse in 11 minuti sono davvero troppe.

Weaver 8: Onnipotente. Riportiamo il tabellino perché scripta manent: 27 punti con 11/17 al tiro (1/4 da 3), 10 rimbalzi di cui 3 in attacco, 4 assist, 5 recuperi, 3 stoppate. E una sola persa.  Tutto questo ridendosela di brutto. Ad inizio anno gli davamo del Panterone per quel modo di muoversi sinuoso e quella capacità felina di passare in un attimo dall’ozio all’azzannamento della giugulare dell’avversario. Ieri ha dato l’impressione di essere un polpo: se una palla passa a due metri di distanza da lui estende i tentacoli e LA PRENDE.

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Un’altra giornata in ufficio per Kyle Weaver

Brkic 7: Primo tempo un po’ sonnacchioso in cui agisce quasi da role player, a portare blocchi e a fare legna. Nella ripresa ci ricorda che il talento è tanto, trova quei giochi a due con Black che tanto auspicavamo, e si concede anche un paio di stoppate. Ah, nelle ultime due partite ha smazzato otto assist.

Ceron 7: Altri segnali di crescita: 8, 9, 10, 11. Sono i punti nelle sue ultime quattro partite, con un minutaggio che si è ormai attestato con regolarità a quota 22. Per gran parte del primo quarto segna praticamente solo lui, ma è nella ripresa che ci lascia a bocca aperta quando va a subire sfondamenti e compie un paio di rotazioni difensive perfette. Ha segnato più triple ieri che nelle cinque partite precedenti. Occhio che se lima qualche forzatura qua siamo in rampa di lancio.

Bianchi 7: Lo ripetiamo, niente di sconvolgente. Ma è proprio questa la cosa importante. I giocatori hanno fiducia e sanno cosa fare in campo. Il grosso arriva ora.

Napoli-Biella: le pagellacce

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“E vai, ci sono le pagellacce!”

Malaventura 6,5: Nei primi tre quarti si nota poco o nulla, poi negli ultimi dieci minuti si accende ancora una volta e ne mette 10, comprese le due triple che chiudono il match. Nelle ultime tre partite ha segnato 31 dei 59 punti di Napoli nell’ultimo quarto. Più del 50%.

Allegretti 6,5: Ah, se entrava quella schiacciata…

Valentini 6,5: Lavoro difensivo clamoroso nel secondo quarto, quando entra sul -1 ed esce sul +9.

Black 7: Gran partita, finalmente. Entra subito in ritmo con tre canestri dai 6 metri, ma soprattutto si sbatte come un dannato nel correre dietro a Voskuil, limitandolo con ottimi risultati. Buoni segnali da Tim, ma attenzione ai falli: nelle ultime quattro partite mai sotto le quattro infrazioni.

Montano 6: Porta il mattoncino con una tripla. Si perde un paio di volte Voskuil ma nel complesso ancora una buona prova.

Bryan 6: Cinque rimbalzi in un amen. Fa il suo.

Weaver 7: La sensazione è sempre quella: se volesse ne potrebbe fare 25 a sera. Invece si accontenta (e ci accontentiamo) di un buon 16+10. Parte con voglia, resta a lungo in panchina nel secondo quarto, poi nella ripresa si prende le sue responsabilità attaccando il canestro dalla rimessa, cercando di evitare che la difesa biellese si schieri. Trovatemi un USA più completo di lui. E più al servizio della squadra.

Brkic 7: Prima doppia doppia in stagione (14+10, ai quali aggiunge anche 4 rimbalzi). Nel primo tempo i compagni tendono a dimenticarselo anche quando Biella cambia sui blocchi e lui si trova in post marcato da un esterno, poi è fondamentale nella ripresa, quando Napoli fatica un po’ a segnare. Buoni segnali anche da lui.

Ceron 6,5: Rendimento offensivo che cresce ogni settimana.

Bianchi 7: Giusta la scelta di dirottare Black su Voskuil ed evitare che Laganà e Berti si portino il play in post, facendoli marcare da Valentini e anche da Ceron. Nella ripresa fatichiamo un po’ contro la zona, ma indovina il quintetto di tiratori (Black-Malaventura-Ceron-Allegretti-Brkic) nel momento decisivo. Ripetiamo: niente di straordinario ma rispetto a quanto visto quest’anno è oro colato.

Mission Accomplished

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Recuperare Black e Brkic ✔
Vincere ✔
Ribaltare la differenza canestri ✔

Terza vittoria di fila, cinque giocatori in doppia cifra per punti, con Allegretti a un passo dall’unirsi alla truppa (si è fermato a 9, e se entrava quella schiacciata dalla linea di fondo…), un netto predominio a rimbalzo, una buona difesa che ha costretto Biella a tirare tanto (e male) da fuori.
E’ stata probabilmente la miglior partita giocata da Napoli quest’anno, oltre alla vittoria a Ferentino. Una vittoria di gruppo, dove ognuno ha contribuito con il suo mattoncino. In primis il coach, che ha avuto la brillante intuizione di destinare il play (Black soprattutto, bravissimo) a inseguire Voskuil sui blocchi, dirottando Valentini (e Ceron!) sui vari Laganà e Berti che all’andata tanto ci avevano fatto male. E’ stata la vittoria di Black, che ha difeso come un ossesso sul biondino dirimpettaio e ha trovato con continuità il canestro nel primo tempo con i peggiori tiri che un giocatore possa prendersi nel basket moderno (i long twos), ma che sono stati fondamentali a far capire alla difesa biellese che oggi bisognava rispettare il suo tiro, lasciando – di conseguenza – più spazio per le penetrazioni e gli scarichi. E’ stata la vittoria di Brkic, finalmente a buoni livelli ed autore di un secondo tempo in cui ha saputo prendersi le sue responsabilità. E’ stata la vittoria di Weaver, a tratti sonnecchiante a tratti determinante nell’attaccare la difesa biellese prima che si schierasse. E’ stata la vittoria di Malaventura, con altri 10 punti nell’ultimo quarto e le due triple contro la zona biellese che hanno chiuso l’incontro. La vittoria di Valentini, preziosissimo a contenere i play avversari (più Berti per Laganà, per il quale continuiamo ad avere un debole). E ancora, quella di Ceron, Montano, Bryan e Allegretti, tutti pronti a dare il loro contributo.

Mettiamo altri due punti in cascina e vediamo allontanarsi la zona calda, ora a -6. Giovedì arriva Trapani, ancora al PalaBarbuto. Se le cose si mettessero per il verso giusto, potremmo anche iniziare a fare due conti. Ma per ora pazientiamo (ancora un po’, che ci costa, lo abbiamo fatto fino ad oggi) e continuiamo a lavorare, consapevoli che la squadra può ancora migliorare. E quindi guardiamo a giovedì. Con il sorriso sulle labbra, finalmente.

Imola-Napoli: le pagellacce

Oggi vi concediamo addirittura un doppio post, per farvi capire quanto ci piaccia non fare un cazzo. E quindi, dopo il recap della partita di Imola, ecco anche le ignorantissime pagellacce.

Malaventura fino al 37simo 4: Brutta partita per il capitano che non ripete l’eroica prestazione contro Veroli. Per lui 0/6 al tiro, compreso un momento abbastanza comico nel secondo quarto in cui in un paio di minuti ha sbagliato tre triple tutte dalla stessa posizione. D’altra parte, è pure vero che non possiamo affidarci sempre solo a lu…

Malaventura dal 37simo 8: HE DID IT AGAIN, HE DID IT AGAIIIIN!

Allegretti 7: E’ il migliore di Napoli per punti segnati, rimbalzi e anche assist. Al ritorno ha anche guidato il bus. Sbaglia un paio di tiri comodi ma la cosa importante è che stiamo creando bene per lui. In crescita.

Valentini 6,5: Partita onesta, trova pure qualche canestro. Sguinzagliato anche lui su Young nell’unico momento di lucidità (della stagione) dell’americano, non riesce a contenerlo. Ma in generale bene.

Black 6: Segnali di ripresa anche da lui, con un buon ultimo quarto. Nel resto della partita aveva sofferto un po’ troppo Iannone, che non è certo Kyrie Irving. Piccola nota statistica: dal 1° dicembre ad oggi (9 partite) tira con il 4,5% da 3. Lo riscrivo. 4,5%. Ossia UNO su VENTIDUE. Non ha ancora segnato dall’arco nel 2014, l’unica conclusione a segno in questo periodo è con Barcellona.

Montano 7: Decisamente la sorpresa più piacevole di quest’avvio di gestione Bianchi. In 12 minuti segna 12 punti (e ancora una volta una tripla annullata, questa volta per blocco irregolare di Bryan) e prende 5 rimbalzi.

Bryan 5: Un passo indietro rispetto a quanto visto con Veroli, ma forse andava servito di più, vista la penuria di lunghi dell’Andrea Costa.

Weaver sv:  La sua partita è stata così anonima che nella prima versione delle pagellacce ce l’eravamo dimenticato. Solo rileggendole ci siamo accorti della sua assenza. Nel primo quarto  inizia con determinazione, poi dimostra che è un americano che non ci tiene a gonfiare le statistiche prendendosi una giornata di riposo. Certo, poteva evitare di trasformare Young in un giocatore di basket.

Brkic 5: Contribuisce con Bryan a rendere Mancin un novello DeMarcus Cousins. Un paio di bei canestri, ma quando riceve sembra sempre un po’ incerto sul da farsi. Nelle ultime tre partite ha più tiri (20) che punti (16).

Ceron 5,5: Nel primo tempo è uno dei migliori e fa quello che i compagni non fanno, ossia attaccare il canestro. Poi probabilmente nell’intervallo si dà all’acido lisergico e inizia a perdere palla nei modi più fantasiosi.

Bianchi 5: Va bene la vittoria ma la squadra si accontenta troppo del tiro da 3. Gestione alla Phil Jackson nel quarto quarto, quando decide di usare un timeout solamente quando gli ospiti sono rientrati sul -5.