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La stagione di… Kyle Weaver

“Doveva essere la stella del torneo, invece è stato solamente bravo”.

Così Stefano Benzoni sul risorto Superbasket giudica la classifica di Kyle Weaver. E’ una descrizione che raccogliamo in parte, per questioni di cui abbiamo già parlato in passato. Intendiamoci, siamo pazzi di Kyle Weaver. Forse non è il miglior americano del campionato, ma di sicuro rientra nella Top3. Probabilmente – anzi, sicuramente – non è riuscito (ancora?) a completare quella transizione da role player del basket americano a leader nella nostra pallacanestro.

In questi mesi lo abbiamo esaltato e criticato, abbiamo ammirato la sua completezza e abbiamo alzato qualche sopracciglio vedendo qualche mancanza quando il pallone scottava. Di sicuro non brilla per leadership, e qui torniamo al discorso precedente. E le cifre confermano le impressioni visive:
PRIMI QUARTI: 5.5 punti con il 63% da 2 e il 40% da 3
SECONDI QUARTI: 3.5 punti con il 65% da 2 e il 22% da 3 (ma solitamente era il quarto del “riposo”)
TERZI QUARTI: 4.3 punti con il 56% da 2 e il 25% da 3
QUARTI QUARTI: 3.9 punti con il 53% da 2 e il 36% da 3 (non abbiamo i dati dei minutaggi e a sensazione c’è meno tempo giocato rispetto ai primi quarti… ma solitamente in questi minuti i big comunque si prendono più tiri e responsabilità).

Di sicuro non è un giocatore che trascina le folle per gesti miracolosi di atletismo (ricordiamo giusto un paio di schiacciate, di cui una clamorosa in tap-in, e qualche stoppata in recupero), ma a fine partita vedevi il tabellino, leggevi le sue cifre, scoprivi che era in doppia doppia e che ci aveva aggiunto pure 3/4 assist e un paio di stoppate. E ti chiedevi “oddio, ma quando lo ha fatto?”.

kylefine

E i numeri, infatti, sono decisamente dalla sua parte: 17 punti a partita (8° in campionato), 7.8 rimbalzi (8°, secondo solo a Giddens tra gli esterni), 3.5 assist (12° e primo escludendo play e guardie) con il 59% da 2, il 30% da 3 (che poteva essere di gran lunga migliore se evitava di tanto in tanto di credersi Stephen Curry e tirare direttamente dal palleggio) e il 77% ai liberi. Miglior stoppatore della Gold con 1.4 a partita, è anche il giocatore con più palle perse (3.6).
Dieci volte in doppia doppia; tre volte almeno 10 punti, 10 rimbalzi e 5 assist.

Per cosa lo ricorderemo

Di sicuro come il giocatore più talentuoso visto a Napoli nell’era dopo Maione. Non che ci volesse molto, ma è già qualcosa. Per i momenti di onnipotenza ma anche per le lunghe pause. Per le scenette in campo, quando ridacchiava senza motivo. Per le stoppate improvvise, arrivando dal nulla.

weaverdeniro

E per il futuro?

Il futuro è al piano di sopra. Di sicuro, in questi mesi Kyle ci è apparso come un giocatore di categoria superiore, anzi chi scrive ha la convinzione che possa rendere ancora meglio nel campionato maggiore, facendo il terzo americano in una buona squadra di A, dove sarebbe affiancato da USA in grado di mettere su punti senza troppi problemi. Meno responsabilità offensive esalterebbero le sue capacità di giocatore tuttofare, il suo atletismo a rimbalzo, il suo senso della stoppata, la sua visione di gioco. Avere compagni di squadra più forti gli permetterà di avere più spazi dove infilarsi per attaccare il canestro. O di crescere come giocatore di post, non cercando solo il tiro ma anche scaricando ai tiratori sul perimetro.

Come inserire quindi Weaver nella storia recente delle ali piccole che hanno giocato a Napoli? Il confronto è difficile, innanzitutto perché gli altri atleti da prendere in considerazione hanno giocato in serie A. In una serie A decisamente più competitiva, tra l’altro. Le cifre quindi vanno esaminate con il beneficio del dubbio (e ovviamente premiano Kyle, che ha giocato in un torneo infinitamente meno valido). Ma lo stesso discorso può facilmente rovesciarsi sempre per il discorso che facevamo prima: gli altri hanno giocato con compagni migliori, mentre Weaver si è trovato gran parte delle attenzioni delle difese avversarie concentrate su di lui, spesso agendo anche come “facilitatore” per i compagni.

Kris Clack: 21 partite, 11.3 PPG in 31′, 58% da 2, 19% da 3, 76% ai liberi, 3.3 RPG, 2.4 SPG, 1.7 APG

Oscar Torres: 57 partite, 14.7 PPG in 28′, 53% da 2, 45% da 3, 70% ai liberi, 5.1 RPG, 2.2 SPG, 0.9 APG

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Michel Morandais: 78 partite, 13.2 PPG in 30′, 46% da 2, 39% da 3, 81% ai liberi, 4.9 RPG, 1.3 SPG, 1.3 APG

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Jeff Trepagnier: 50 partite, 11.7 PPG in 26′, 52% da 2, 34% da 3, 75% ai liberi, 4.2 RPG, 1.7 SPG, 0.8 APG

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Jamel Thomas: 33 partite, 11 PPG in 28′, 40% da 2, 33% da 3, 63% ai liberi, 4.8 RPG, 1.5 SPG, 1.5 APG

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Andrew Warren:

NO.

Kyle Weaver: 30 partite, 17 PPG in 31′, 59% da 2, 30% da 3, 77% ai liberi, 7.6 RPG, 3.5 APG, 1.5 SPG, 1.4 BPG (in Gold)

RDJ’s Awards – Prima parte

Finita la stagione, come in ogni campionato che si rispetti è tempo di premi. Anche noi di Rivogliamo Dontae’ Jones non abbiamo voluto astenerci, e di conseguenza ci siamo rivolti a quello che un sito serio chiamarebbe “panel di esperti” ma che noi preferiamo chiamare “pazzi disposti ad assecondarci”. Abbiamo stabilito delle categorie e abbiamo votato, cercando dove possibile di analizzare e spiegare perché abbiamo fatto determinate scelte. I premi quindi sono espressione delle idee della redazione (da ora RDJ), di Davide Rosa (da ora DavideR) e Matteo Plazzi (da ora Matteo) di Dailybasket e di Davide Uccella (da ora DavideU) di Basketinside. C’è uno sbilanciamento a favore di Napoli, con due rappresentanti contro un torinese e un imolese. Ma sticazzi.

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Napoli-Jesi: ultimo giorno di scuola, ultime pagellacce

Chissà se quella di ieri è stata l’ultima partita al PalaBarbuto. Impossibile non entrare al palazzetto con in testa questo pensiero, associato alle voci ricorrenti sul PalaCasoria.
D’altra parte, difficile entrare al palazzetto con in testa pensieri relativi ad una partita che conta solo per fini statistici e per posizionarsi leggermente meglio in classifica al termine della stagione (decimi con la vittoria di ieri; in caso di sconfitta avremmo chiuso tredicesimi).
Il tempo di alzarsi in piedi per il giusto omaggio alla grandezza di Mason Rocca e si può iniziare.

Spinelli propone a Rocca di rifare i giochi a due che tanto li hanno resi celebri. Con le cheerleaders.

Spinelli propone a Rocca di rifare i giochi a due che tanto li hanno resi celebri. Con le cheerleaders.

Atmosfera in campo da ultimo giorno di scuola: un primo quarto con difese allegre e con Napoli che tira con percentuali altissime (77% da due e 44% da 3). Poi gli azzurri si spengono, un po’ come il maxischermo installato sotto una delle due curve (sì, lo sappiamo, serve per lo spettacolo di stasera… ma cambiare settore proprio all’ultima giornata di campionato per fare posto a un maxischermo spento per gran parte del tempo, uff…).
Cala la tensione e gli azzurri fanno l’unica cosa che non devono fare: lasciare spazio ai tiri di un Hoover agghindato come il peggior Nikagbatse. Il risultato è che gli ospiti iniziano il secondo quarto con 9/10 al tiro e mettono a segno cinque triple consecutive (3 Hoover, 2 Fallucca). A questo bisogna aggiungere uno Jukic che sembra gridare ad ogni azione “EHI, GUARDATE CHE COSA SO FARE, SE SERVE UN COMUNITARIO PER L’ANNO PROSSIMO CI SONO IO” e i marchigiani impattano, grazie anche ad un arbitraggio che prima decide di non dare canestro e fallo a Brkic ma di mandarlo comunque in lunetta in una situazione non di bonus e poi di dispensare tecnici a destra e a manca. Anzi a Malaventura, ma con insistenza. In tutto questo c’è sempre Maggiolone che resta probabilmente il miglior lungo realizzatore del campionato e che nel terzo quarto non fa capire assolutamente niente a Bryan, e il risultato è che, dopo aver segnato 29 punti nel primo quarto, Napoli ne fa 30 nei due successivi.

E però almeno abbiamo una partita, e quando si tratta di risolvere una partita non possiamo che affidarci a… Sylvere Bryan.

Presto al cinema: GODZILLA.

Presto al cinema: GODZILLA.

Silvere Bryan? SYLVERE BRYAN. Momenti di onnipotenza pura nel quarto quarto, con 12 punti che sarebbero potuti essere pure di più se avesse delle mani al posto dei badili da manovale con cui tira i liberi. Cambia la gara, poco da fare: prende rimbalzi offensivi, fa a sportellate, restituisce pericolosità ad un attacco che si era spento. Poi la chiude Black, che avrà mille difetti ma nei finali di partita le sue responsabilità se le prende, ma a vincerla è Sylvere.

Comunicazione di servizio: nelle prossime settimane ci occuperemo di fare un bilancio della stagione. Intanto beccatevi le ultime pagellacce.

Malaventura 7,5: Tra poco più di un mese compirà 36 anni. Ieri ha giocato 37 minuti, ha preso 14 tiri mettendone a segno 9, ha segnato 23 punti, è stato per lunghi tratti l’unico giocatore da cui andare con costanza in un momento in cui non segnavamo mai. Clonatelo.

Black 7: Invisibile per gran parte del match (e non è detto che per un play questo sia un male), mette la zampata sulla partita con 11 punti nell’ultimo quarto.

Montano 5,5: Ad occhio, dovrebbe avere un plus/minus di -50.

Bryan 7,5: Come detto, la decide lui, dando quella botta di energia alla squadra. Chiude con 13+10 ma 12 punti sono nel quarto quarto, dopo aver passato momenti decisamente complicati con Maggiolone. 1/7 ai liberi, e vabbè.

Cefarelli 5: Figliolo, ma perché non fai le cose semplici?

Weaver 6,5: Come al solito, si accende e si spegne. Parte fortissimo segnando 11 punti nel primo quarto: chiuderà a 18, di cui solo 4 nella ripresa. Aggiunge il solito enorme bottino di rimbalzi, assist e stoppate ma psicologicamente resta un enigma, vedi scazzo con gli arbitri nel secondo tempo.

Brkic 6: Una certezza da dietro l’arco, e però sei pure due metri e dieci ragazzo mio.

Ceron 5: Ieri si è presentato BadCero, ma è l’ultima di campionato e ci passiamo sopra.

Bianchi 6,5: E’ riuscito a chiudere la stagione con una squadra sempre motivata in campo, e questo è un ottimo segnale. La vittoria di ieri gli permette di fornire un bilancio positivo (8-6 con lui in panchina), vedremo se gli varrà la riconferma.

Napoli-Ferentino: le pagellacce

Tutti voti belli alti sulle pagellacce di questa settimana, a cura del Treglia che stiamo sfruttando stile cinese di Prato.

Malaventura 6,5: Tiene a galla Napoli quando tutti sembrano abbandonare le speranze. Ha momenti di eclissi, ma serve, ah se serve a questa squadra.

Toh, Malaventura che segna dagli angoli. Chi l'avrebbe mai detto, eh Demis?

Toh, Malaventura che segna dagli angoli. Chi l’avrebbe mai detto, eh Demis?

Black 7,5: Da quando ha ricominciato (non era meglio “cominciato”?, ndRDJ) a mettere le triple sembra un altro giocatore.  Sarà che forse prima vedevi la tecnica di tiro, vedevi che la palla rimbalzava sul primo ferro e già lo bocciavi, ma ora anche il ball-handling e la visione di gioco sembrano migliorati.

blackferentino

Fino a gennaio questo era SDENG sicuro, ora molto meno.

Montano 6,5: Pochi minuti di altissima intensità. Arrivato come “quello preso insieme al titolo” è diventato uno dei pochi su cui si potrebbe puntare, regole sugli Under permettendo, anche per la prossima stagione.

Bryan 7- : Era la sua partita. Lo sapeva chiunque avesse visto la gara d’andata (tranne Bianchi che lo relega in panchina per gran parte del match). Difesa, schiacciate, rimbalzi, fa cacciare anche quel Guarino che provoca ad ogni contatto. Tanta roba per il giocatore a cui il palazzo regala un autentico boato quando centra un tiro libero. Lo spirito è quello combattivo di sempre, per una volta arriva anche una grande prestazione. Un quarto di voto in meno perché 1/8 è una percentuale accettabile se sei andato a posteggiare le pr della Coppa Davis sul lungomare, non se si tratta di tiri liberi. In carriera dalla lunetta in Italia tirava tra il 56 ed il 69%, quest’anno con il 24,1%…

Cefarelli 6: Inizia ancora in quintetto. Si fa vedere per un paio di tiri che dopo aver ballato un po’ sul ferro finiscono dentro e per un paio di ingenuità.

Weaver 7: Inizio partita che potrebbe essere riassunto nel danpetersoniano “palla prsa, palla prsa, tiro di cazzo, palla prsa”. Ti convinci che stia giocando una pessima gara, poi guardi il tabellino e leggi 18+10+3+3+1. Da tenere assolutamente per la prossima stagione, spiegandogli magari che l’imitazione di De Niro dopo ogni fischio arbitrale contrario non serve quanto passare un secondo in più a pensare cosa fare per evitare di perdere la palla. Però se non altro fa divertire il pubblico quando gli arbitri discutono se un canestro sia valido o meno e lui si avvicina con fare sicuro e dice “ho visto io, è dentro, è dentro” o quando chiede insistentemente palla a Montano, quando questi gliela dà in ritardo lo guarda come per dire “e cosa cazzo pensi che ci possa fare più con questa, ora?”.

weaverdeniro

Kyle in versione Taxi Driver…

Brkic 7- : Sta lentamente cominciando a diventare il giocatore visto l’anno scorso, con triple importanti ed una tecnica sopraffina. Peccato che sia il 7 aprile.

Ceron 7,5: Lotta sempre, dal primo all’ultimo minuto. Sempre al massimo dei giri, è insieme il suo maggior pregio e ciò che gli ha impedito sinora di affermarsi davvero come uno dei migliori Under in Italia.

Bianchi 7,5: Chiude il bilancio delle partite “con un significato” con un 7-5 intriso di rimpianti. Non è colpa sua se non si faranno i playoff, ma anche ieri ha cercato di dare una svegliata ai giocatori. Gestione perfetta, immaginando che Sylvere Bryan fosse sulla carta taboo e che per questo non potesse essere usato.

Trieste-Napoli: le pagellacce

Consueto appuntamento con le pagellacce, ormai immancabili come i video delle conferenze post partita di Pozzecco. Che, diciamolo con tutta la stima e il rispetto del mondo, un po’ hanno rotto i coglioni. Come le pagellacce.

Malaventura 6: Partita “onesta” del Capitano, bravissimo a farsi trovare pronto – come sempre – dalla sua mattonella dell’angolo sinistro per segnare l’importantissimo canestro del 73-78, quando Trieste aveva ritrovato un minimo di entusiasmo con un parziale di 5-0.

Black 6: Passo indietro rispetto alla prova con Brescia, non tanto per le percentuali che non lo premiano (ma i due tentativi da 3 erano allo scadere dei 24 secondi… piuttosto non gli è entrato mai l’arresto e tiro frontale), quanto per qualche palla persa di troppo e per un primo tempo difensivamente rivedibile, con Carra (Carra eh, non Rajon Rondo) che gli scappava da tutte le parti. Decisamente meglio nella ripresa, con le soluzioni con Brkic e Bryan di cui abbiamo scritto nel recap. Leader emotivo della squadra con i suoi timeout in campo e un paio di decisi richiami a Ceron che non aveva fatto il giusto movimento su una rimessa e a Cefarelli per un’infrazione di passi.

Montano 5: Due tiri sbagliati frutto di due forzature, ci è piaciuto di più in altre occasioni.

Bryan 8: 15 punti e 6 rimbalzi con 7/8 al tiro. Segue gif esplicativa.

bryantrieste

Cefarelli 6: Quando fa le cose semplici e il lavoro sporco è efficace; non si capisce perché ogni tanto voglia complicarsi la vita.

Weaver 7: 20 punti nei primi tre quarti, attaccando il canestro come piace a noi. Nel quarto quarto si limita a fare il facilitatore e a segnare un gran canestro in arresto e tiro dopo aver fatto saltare il difensore.

Brkic 7,5: L’attacco di Napoli nel primo tempo si fonda esclusivamente su Weaver e su di lui. E’ il protagonista della rimonta con due triple frontali consecutive nel terzo quarto, ma trova anche dei bei canestri dal post, dove sfrutta al meglio i centimetri di vantaggio nei confronti di Diliegro. Chiude il terzo quarto a 21 punti, poi assiste al Sylvere Bryan Show. Il telecronista triestino cerca di intimidirlo chiamandolo ripetutamente “Airone di Cesenatico”, ma ogni sforzo è vano.

brkictrieste

Non male David, non male…

Ceron 4,5: Ha segnato più punti (21) nella prima partita giocata a marzo che nelle tre successive (18). Altro dato? In queste tre gare il numero di punti segnati è identico alla somma di palle perse e falli fatti (7+11, 18 insomma). Non sappiamo cosa voglia dire, se non che son tre gare che gioca malissimo.

Bianchi 6,5: Nel primo tempo Napoli fa acqua da tutte le parti, ma negli spogliatoi ottiene ciò che vuole e la squadra risponde alle sue sollecitazioni. Salvezza ottenuta con discreto anticipo, adesso si può chiudere la stagione in tranquillità.

Il giorno in cui Bryan sconfisse la Bora

Se vi aspettate analisi tecnico/tattiche approfondite, avete sbagliato sito e periodo dell’anno. Sarà la salvezza matematicamente ottenuta con la vittoria a Trieste, saranno i primi caldi, sarà che dopo giornate intere a vedere la March Madness in diretta abbiamo faticato a guardare la replica della partita. Fatto sta che ci siam impigriti, tanto che l’idea di base era quella di unificare recap e pagellacce. Poi son venute fuori comunque parecchie parole inutili (tra cui queste), e quindi abbiamo spezzato come al solito.

Prima di iniziare, un messaggio dal nostro sponsor Cicciotto Cartofer, con una pubblicità dai sapori vintage

Napoli schiera Cefarelli in quintetto al posto di Allegretti che è indisponibile e va a fare compagnia a Valentini a bordo campo. Valentini, te lo ricordi Valentini? Chissà che fa, chissà come sta…
Il primo tempo di Napoli è disastroso. Ciò essenzialmente a causa di una transizione difensiva adatta più ad una scampagnata che ad una partita contro una squadra a caccia di punti per salvarsi. Carra fa ciò che vuole su Black, proviamo anche la zona ma becchiamo due triple in faccia… Insomma, un disastro. I primi venti minuti finiscono con Trieste che tira con il 57% da 2 e il 62% da 3, ma soprattutto con 18 assist su 20 canestri segnati. Che è un dato ridicolo in NBA, figuriamoci in un campionato europeo. Rivedendo la partita ci è sembrato che il tavolo sia stato un po’ generoso, ma tant’è. Si va sotto sul -15, ma soprattutto con 52 punti subiti.

Non sappiamo cosa sia successo nell’intervallo, ma pretendiamo che la storiografia parli di un Massimo Bianchi che incita i suoi come Al Pacino in Any Given Sunday, spronandoli alla reazione.

alpacino

Ciao Al…

Fatto sta che dal 55-40 impattiamo sul 55-55, con Weaver e Brkic sugli scudi e una difesa che finalmente è presente e non concede spazio all’attacco triestino… E se levi le certezze ad un attacco di ragazzi (promettenti, ma pur sempre ragazzi) e di onesti mestieranti, ci sono ottime chance che tu vinca la partita.
Al 30simo il punteggio è ancora sul +4 per i giuliani, ma Napoli ha vinto il quarto di 11 e ha messo parecchia sabbia negli ingranaggi dei padroni di casa. Brkic è a quota 21, Weaver a 20, e in due hanno segnato 41 dei 64 punti della Expert.

Aspettate un attimo che andiamo a vedere il tabellino finale per leggere a quanto hanno chiuso… COME BRKIC 21 E WEAVER 22? E COME HA FATTO NAPOLI A SEGNARE 20 PUNTI NELL’ULTIMO QUARTO?

Così.

Gorilla Dunk!

Sintesi del quarto quarto

Da 68-64 a 68-74 grazie a 8 punti di Bryan, che riesce finalmente a trovare la giusta intesa con Black. Napoli la riprende e la vince con i giochi a due tra il play e i lunghi, due modi totalmente diversi di interpretare la situazione di partenza: Brkic “poppa” e ti piazza le due triple frontali che non puoi mai concedergli. Sylvere rolla con i tempi giusti, approfittando di una difesa triestina non eccezionale (finora in stagione il pick and roll Black/Bryan era sempre stato disinnescato senza troppe difficoltà) e inizia a sollecitare la struttura del canestro a suon di schiacciate. Prende fiducia e trova anche qualche rimbalzo offensivo. Di conseguenza Brkic può tranquillamente rimanere seduto nell’ultimo quarto.

Nel secondo tempo Trieste ha segnato solo 23 punti, tirando 9/30. 7 i punti segnati nell’ultimo quarto (vinto da Napoli 20-7), con i padroni di casa che hanno tirato con il 25% (3/12).
La difesa ti farà vincere i campionati, ma va bene pure per le partite che servono per salvarti.

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Il secondo tempo di Trieste

Napoli-Brescia: le pagellacce

La tentazione di non fare la pagellacce era tanta, ma sappiamo che il nostro pubblico ci ama perché forniamo sempre contenuti di grande qualitahahahahaha

Malaventura 5: Giornata no.

Allegretti 4,5: Giornata DECISAMENTE no.

Black 7: Chiude il primo tempo con 4 punti e 1/3 al tiro. Nel secondo si scatena, ne segna 23 tirando 9/10 (di cui addirittura 2/2 da 3, compresa la tripla del -1). La cosa assurda è che segna soprattutto da più di quattro metri che, diciamo, non è proprio la sua specialità. Peccato per le sei palle perse. I suoi limiti sono noti, ma almeno ci prova.

black2tempobrescia

Il secondo tempo di Timmy.

Montano 6,5: Buon impatto nel secondo quarto, quando realizza tutti gli otto punti della sua partita.

Bryan 4: Segue gif esplicativa

Cefarelli 5,5: Un canestro molto bello da vedere e nulla più.

Weaver 5,5: Di lui scriveremo approfonditamente a stagione finita, intanto ribadiamo la nostra convinzione: è un perfetto terzo USA in una buona squadra di serie A. In Gold, con un USA in meno (e con questo tipo di USA affianco), si nota troppo la sua mancanza di continuità. Poi i numeri gli danno sempre ragione (16+10+5, anche se con 5 perse), ma si è tolto dal match con una serie di falli stupidi tanto in attacco quanto in difesa. Contribuisce alla rimonta nel quarto quarto fino all’errore finale del quale – come apprendiamo in seguito dalla conferenza stampa – non è il maggior responsabile.

weaverbrescia

Non è concentrato, sta sonnecchiando.

Brkic 5,5: I quattro rimbalzi offensivi sono high stagionale, ma soffre tanto Cuccarolo. E abbiamo detto Cuccarolo.

Ceron 5: Caro Marco, basta dirlo. Non ci permetteremo più di scrivere post di elogio nei tuoi confronti se questi sono i risultati.

Bianchi 4,5: Peggiore partita da quando allena, ed è lui a dirlo. Non capiamo la scelta di tenere lo starting five in campo per tutto il primo quarto, e di conseguenza dover giocare gran parte del secondo con un quintetto giovane e con poco talento offensivo. La scelta sull’ultimo tiro, preferendo forzare una conclusione da tre a ventinove secondi dal termine piuttosto che cercare una tripla costruita o un gioco da tre punti o anche andare in lunetta (insomma qualsiasi cosa), continua a sembrare sbagliata anche esaminando tutti i diversi punti di vista. Ovviamente, fosse entrato il tiro, avremmo detto il contrario #RDJparaculi

March Sadness

E’ davvero difficile scrivere qualcosa su una partita così brutta, e ringraziamo per il titolo qualcuno molto più bravo di noi. Due squadre che sulla carta dovevano essere molto più in alto in classifica, e che sulla carta (ma molto sulla carta) ieri dovevano giocarsi le ultime chances per andare ai playoff. La squadra di casa ha pensato bene di scendere in campo al 28simo minuto, quando il punteggio sul tabellone segnava un rotondissimo -18. La squadra in trasferta ha ringraziato, non mostrando nulla di notevole se non un paio di lampi di atletismo di Giddens e dimostrando di meritare l’attuale posizione in classifica; concetto ribadito dal collasso del quarto quarto. Alla fine ha vinto Brescia, evitandoci perlomeno una settimana di retorica all’insegna dei playoff ancora possibili finché la matematica non ci condanna e del cuore di Napoli capace di rimontare quasi 20 punti di svantaggio.

napolibrescia

Il manifesto del match: gente che urla. E non avete visto il pubblico.

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Verona-Napoli: le pagellacce

Malaventura 5,5: Latita per gran parte del match e fatica a tenere a bada Taylor, troppo esplosivo per le sue gambe. Ecco, probabilmente domenica si è sentita per la prima volta un po’ la mancanza di Valentini. Ma, di nuovo, ce la stava portando a casa nell’ultimo quarto.

Allegretti 6,5: In attacco non sbaglia quasi nulla, a parte quella tripla forzata nel finale che spinge Bianchi a giocarsi gli ultimi minuti con il quintetto small (e non andrà bene). Soffre un po’ troppo Boscagin, ma sembra recuperato dopo l’infortunio.

Black 6,5: Buona gara per Tim a parte un piccolo momento di sbandamento ad inizio ripresa dal quale esce trovando un paio di buoni canestri. Il duello con Smith, molto più fisico di lui, finisce pari. Segna addirittura due triple nella stessa partita (non succedeva dal 24 novembre) portando a quota TRE il bottino dei tiri da tre realizzati nel 2014. A parte tutto, quando il tuo play smazza cinque assist a fronte di una sola palla persa, c’è da essere soddisfatti.

Montano 5: Non si è notato.

Bryan 4,5: Ora, che non fosse un fenomeno di tecnica ce lo aspettavamo e crediamo che nessuno gli chieda il Dream Shake alla Olajuwon. Che non avesse la più pallida idea di cosa fare una volta ricevuta la palla in post basso o in seguito al roll, no. In pratica quando c’è lui si attacca in quattro. Un paio di rimbalzi offensivi preziosi nel quarto quarto ma poco altro.

Weaver 5,5: Primo quarto da urlo, con 14 punti e 5/8 al tiro. Negli altri tre periodi segna la bellezza di 4 punti. Un po’ non è colpa sua, perché Bianchi lo tiene troppo in panchina. Un po’ sì, perché dopo le due triple messe a segno nel primo quarto ha pensato di essere un tiratore e ha iniziato a prendersi jumper senza ritmo da sette metri. 8 tentativi da tre ma soprattutto solo tre liberi, non è la sua migliore partita. È vero, con lui siamo sempre un po’ severi, ma lo facciamo perché ci piace troppo.

Cefarelli 4,5: Solo cinque minuti per lui, ma quei cinque minuti sono un incubo. Da Ros lo fa ammattire più di quanto dice il tabellino del veronese. E il Cefalo non vede più il campo.

Brkic 6: Prestazione senza infamia e senza lode. Contribuisce a tenerci a galla nel terzo quarto, poi resta a lungo in panchina e quando rientra Verona piazza il parziale decisivo.

Ceron 4,5: Un brevissimo lampo nel quarto quarto, quando mette quattro punti di fila, ma per il resto la partita è pessima e viene descritta alla perfezione dalla non difesa sul tiro di Boscagin che dà il +5 a Verona. Rotazione in ritardo, braccia abbassate e tripla in faccia.

ceronpigiama

Quanto è stata brutta la partita di Ceron? Brutta come sta maglietta.

Bianchi 5: L’approccio alla partita è stato ottimo ma purtroppo Napoli non è riuscita più a tenere il ritmo del primo quarto. Si dimentica Weaver in panchina, contribuendo a farlo uscire dal match, e ci sarebbe da ridire anche sul minutaggio di Brkic. Indovina il quintetto con i tre tiratori che ricuce lo strappo, viene punito invece da quello small che prende il parziale decisivo.

La fatal Verona

Ci leviamo subito il dente: arbitraggio brutto, l’antisportivo a Brkic (a rimbalzo offensivo!) non sta né in cielo né in terra, l’azione di Weaver non sembrava assolutamente infrazione di passi e ci avrebbe portato sul -3 a un minuto dalla fine. A noi però parlare di arbitri piace pochissimo – sono umani e sbagliano anche loro, soprattutto a sti livelli bassi – e quindi preferiremmo concentrarci su altri aspetti. Che poi Giulietta sarà una zoccola ma pure le mogli di quei tre non scherzano.

Ehm, dicevamo. Napoli ha giocato una buona partita e in caso di vittoria non avrebbe rubato nulla contro una squadra che è alla sua sesta W consecutiva. La Expert è partita forte, con una buona difesa a zona, ritmi molto veloci in attacco e un Weaver da 14 punti e 5/8 al tiro nel primo quarto. Ha tenuto botta nei periodi successivi, nonostante il calo di ritmo, le tante palle perse, i tanti tiri concessi dal perimetro, il maggiore impatto della panchina scaligera, che ha prodotto moltissimo soprattutto con Da Ros (nel primo tempo) e Carraretto (nella ripresa). E qui ci chiediamo come sia possibile che esista ancora chi lascia spazio alle triple di Carraretto. Ad ogni modo: 40 rimbalzi a 33 per Verona con 13 offensivi concessi e 19 punti a 11 provenienti da palle perse.

Il fatto è che, quando non corre, Napoli gioca male. E di conseguenza non segna, soprattutto se Ceron fa più danni della grandine e Weaver viene tolto (troppa panchina) e si toglie (ma perché continua a tirare da 3 senza ritmo?) dalla partita. Non basta la buona volontà di un Black tutto sommato positivo, non basta qualche lampo di Brkic, non basta neanche un Allegretti tornato a buoni livelli dopo l’infortunio. Insomma ci sono momenti in cui l’attacco napoletano è riassumibile con questa immagine.

Nel quarto quarto Bianchi azzarda un quintetto con Black, Malaventura, Ceron, Allegretti e Bryan, che nelle prime azioni soffre perché la continua ricerca del pick and roll tra Tim e Sylvere a sette metri dal canestro è facilmente marcabile e non riesce a creare vantaggi per i tre tiratori, ma poi improvvisamente si sblocca grazie anche ad un paio di ottimi momenti difensivi. Quattro punti di Ceron, recupero di Black, gioco da tre punti di Allegretti, tripla di Malaventura: dal 63-58 si va avanti 66-68.

Mancano 3’20” e dopo uno dei pochi errori offensivi della partita di Allegretti (tripla forzata), Bianchi decide di giocarsela con il quintetto small Black-Malaventura-Ceron-Weaver-Brkic. Il risultato è un 10-3 per Verona con i due lunghi, Callahan e Boscagin, sugli scudi. Poi arriva la presunta infrazione di passi di Weaver, il fallo su Smith e il tecnico a Malaventura che chiude il match. E’ vero, incidono il tecnico e il fallo sistematico nel finale, ma intanto in neanche tre minuti e mezzo prendiamo 19 punti.

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La curiosa shot chart del quarto quarto.

Nelle ultime cinque giornate Napoli ha perso quattro volte. Ha combattuto fino alla fine con Torino e con Verona, ha lottato con Trento, il calendario era complicato e meritava sicuramente di più, come ha detto anche Ramagli. Ma, se vuoi andare ai playoff rimontando dalla situazione complicata in cui eri finito dopo il girone di andata, hai bisogno di essere un rullo compressore e non puoi permetterti giocatori che fanno due partite buone e una oscena. Oppure che giocano solo un quarto a partita.

E chest’è.