Eccoci con le pagellacce del Dontae, stracolme di supponenza e ignoranza. Scherziamo eh, siamo ragazzi umili, sono solo piene di ignoranza cestistica. Godetevele.
Matteo Malaventura 7.5. Nel primo quarto Napoli gioca in attacco con la stessa fluidità con la quale noi ci alziamo per andare a lavoro il lunedì mattina. Da vero leader, capisce il momento, infila 7 punti consecutivi che danno il primo break agli azzurri. Cuore di capitano.
Marco Allegretti 7. Questo è il vero Allegretti: letale al tiro, solido in difesa. Dopo due partite da spettatore non pagante, colpa di una condizione fisica approssimativa, sale in cattedra nel ruolo di professore. Ah per dimostrare a tutti che è integro, inchioda anche una schiacciata che va dritta al numero due della top ten di giornata. Welcome back.
Kyle Weaver 7. Per pedigree e atletismo non appartiene a questo campionato. Domenica abbiamo visto i primi lampi: 19 punti, ottime scelte al tiro, sempre sotto controllo e l’impressione di poter disporre a piacimento dei pari ruolo. Napoli già lo ama. “Mi manda KD35”.
Tim Black 6.5. Doppia cifra a quota 14, 4 assist e il completo controllo della partita. Vorremo vedere qualche accelerazione in più in un attacco, che quando Tim non gira, rischia di essere troppo stagnante. In crescita.
David Brkic 6. Poche storie, la nostra stagione passa dal ritrovare il vero David Brkic, e sopratutto che Cavina faccia in modo di ritrovare il vero Brkic. In attacco (5 punti e 3 tiri) non abbiamo neanche cominciato, ma l’ex Brescia da giocatore intelligente si mette a disposizione contribuendo con 11 rimbalzi. Salviamo il soldato David.
Sylvere Bryan 6. Gli si chiede energia, difesa e rimbalzi. Missione compiuta, ma sbaglia qualche layup di troppo. Combattente.
Jacopo Valentini 5.5. Potrebbe sembrare un voto ingiusto perché l’ex di giornata ha fatto la sua parte. Ma il leggero nervosismo di inizio partita, e il 3/10 dal campo con 5 palle perse ne limitano il giudizio. Nervoso.
Matteo Montano 5. Cavina dà fiducia al giovane playmaker, e noi non vogliamo buttargli la croce addosso. Ma caro Matteo serve più convinzione per trasmettere sicurezza alla squadra nei minuti che ti sono concessi. Da rivedere.
Izzo e Traballesi s.v.
Demis Cavina 6.5. Parliamoci chiaro: Imola era poca cosa, forse ancor più di Forlì. Nei primi 12 minuti qualche fantasma l’abbiamo visto al Palabarbuto, poi la squadra si è sciolta, annichilendo gli avversari. Merito al coach e al suo staff. E se in attacco Brkic e Weaver trovano la giusta dimensione…