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La (mezza) stagione di… Jacopo Valentini

Lo Zuniga del Napoli Basket, nel senso che il 9 febbraio ha giocato a Casale Monferrato (13 minuti, 0 punti e 0/2 al tiro) e da allora non si è visto più a causa di un problema muscolare. Fatto sta che il suo minutaggio aveva iniziato a subire un considerevole calo con il cambio in panchina: pretoriano di Cavina, che cercava di tenerlo in campo una ventina di minuti (ma in qualche occasione ha sfiorato i 30), con Bianchi non ha mai superato quota 17. Meno minuti e molti meno tiri, tanto che nelle cinque gare dopo il cambio tecnico Jacopo ha segnato un totale di 13 punti. Di cui 9 con Imola.

valefine

Di sicuro Valentini è un giocatore raro da vedere in questi tempi: in un momento storico-cestistico in cui gli esterni difensivi tendono a specializzarsi sul tiro da 3, lui continua a preferire (anche con insistenza) la giocata all’interno dell’area, preferibilmente sotto canestro, da dove ha preso infatti gran parte delle sue conclusioni. Insomma, l’antitesi offensiva di Malaventura, a parità di ruolo. Chiude con 4.8 punti e 2.7 rimbalzi, il 46% da 2 e il 25% da 3.

Per cosa lo ricorderemo

Per la tripla della vittoria a Brescia quando ha messo 7 tiri da tre in tutta la stagione, per i 29 punti in due partite (!!!) contro Trento e Torino, per la grande intensità difensiva messa in mostra in svariate partite (tra cui il ritorno con Biella), per essere stato protagonista incolpevole del gioca jouer di Cavina con Casale.

E per il futuro?

Allora, come nono uomo può anche essere un lusso perché in alcune partite ha davvero svoltato la gara difensivamente. Ma in tutta onestà se gioca più di 15 minuti ti paralizza l’attacco. Insomma, si può trovare qualcuno in grado di offrire un impatto simile in difesa, ma che te la mette da 3 se ha un paio di metri di spazio (e soprattutto non viene battezzato, dirottando le attenzioni della difesa sui compagni di squadra). A naso, difficilmente lo rivedremo con la nostra maglia.

#HeDunksYouRosik (come essere bastian contrario anche nello sport dei bastian contrario)

Approfittando di una serie di circostanze difficilmente replicabili (meglio note come una buona prestazione di Sylvere Bryan), siamo riusciti finalmente a far scrivere al Treglia un pezzo dove racconta della sua passione per i centri… come definirli, vabbè, capirete leggendo.

 

“Ogni giorno, in Inghilterra, Mike Bernard si sveglia, e sa che dovrà prendere a culate gli avversari, o non prenderà il rimbalzo,

Ogni giorno, in Dominica, Sylvere Bryan si sveglia, e sa che dovrà zompare continuamente, o non prenderà il rimbalzo

Ogni giorno, su di un campo di basket, non importa che tu sia chiatto oppure che tu sappia solo saltare, l’importante è che non fai come Brkic che contro Jesi si gira e se ne va perché si scoccia di prendere lui il rimbalzo”

(Proverbio anglo-dominicense)

Quando i miei amici scoprono che sono un appassionato di basket la prima, immancabile, domanda che mi rivolgono è “chi è il tuo giocatore preferito?”, domanda ad essere onesti anche un po’ idiota perché la passione per uno sport non deve necessariamente avvilupparsi intorno ad un solo atleta. Ad onor del vero, come ben saprà qualunque appassionato di uno sport “minore”, la prima domanda che ti arriva è sempre “chi è il Maradona/Messi/Mourinho/laJuventus/ilBarcellona del basket?”, ma poiché questa è una domanda ancora più del cazzo, escludiamola dalla classifica e torniamo al giocatore preferito.

Per rispondere devo necessariamente tornare con la memoria all’autunno 2007, quando uno scarno comunicato sul sito dell’allora S.S. Basket Napoli annunciava l’acquisto di un centro inglese proveniente dalla Repubblica Ceca. A quel tempo non avevo idea di come quella riserva avrebbe sconvolto il mio modo di concepire il basket. Infatti, per i primi tempi considerai il buon Bernard come un noioso intermezzo in attesa di veder rientrare Rocca sul parquet. Continua a leggere

Casale Monferrato-Napoli: le pagellacce

pugno

Malaventura 5: Accolto in maniera trionfale da ex, è tra i meno peggio dei nostri. Un paio di triple, prova ad arginare le guardie piemontesi a rimbalzo, ma non può fare sempre miracoli.

Allegretti 4: Nelle ultime due partite 2 punti totali e 1/7 al tiro. Minutaggio ridotto a soli 13 minuti anche per questo. Impalpabile.

Valentini 4,5: La sua partita (e quella di Napoli) si riassume in un tiro scoccato da mezzo metro che non tocca né tabellone né ferro.

Black 3: Il bottino nelle due gare contro Casale è di 15 punti, 4/12 al tiro, 3 assist, 5 perse e 9 falli. Quello di Dillard nelle due gare contro Napoli è di 41 punti, 13/25 al tiro, 14 assist e 1 palla persa. E, mai come in questo caso, i numeri non dicono tutto. Annichilito.

Montano 5: Anche lui coinvolto nel collasso generale, anche lui impotente contro Dillard.

Bryan 5: Fa quello che può ma i rimbalzisti avversari gli arrivano da tutte le parti.

Weaver 5,5: Il primo tempo è forse la cosa più bella che abbiamo visto quest’anno su un campo da basket, almeno in maglia Napoli. Il polpo è ovunque e fa qualsiasi cosa sia possibile immaginare, anche in difesa dove stoppa ogni pallone (6 alla fine) che passa dalle sue parti. Nella ripresa diventa sogliola, scompare come gli altri, a parte qualche libero conquistato, e soprattutto inizia il festival delle palle perse.

Brkic 3: Lui invece non è che è scomparso, non è arrivato proprio al campo.

Ceron 5: Nel primo tempo è tra i più positivi ed il primo ad andare a rimbalzo e far partire la transizione napoletana. Mettiamola così, almeno ci prova.

Bianchi 5: Prima sconfitta per il coach. Certo, non può sicuramente andare lui in campo a prendere rimbalzi. Certo, ci sono sempre gli avversari, ma la debacle nella ripresa è netta. Archiviamola subito.

Napoli-Trapani: le pagellacce

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Il Polpo

Malaventura 6,5: Questa volta si accende nel primo tempo. Incredibile come il suo rendimento sia migliorato creando giochi che prevedano scarichi per lui oppure uscite dai blocchi. Chi l’avrebbe mai immaginato! (…)

Allegretti 5,5: Non c’è stato un gran bisogno di lui, ma ci regala un’altra schiacciatona. Ormai è Dr. A!

Valentini 6: Non è al meglio e si vede. Ma picchia per noi, Valentini picchia per noi!

Black 7: L’inizio è di quelli pessimi, non riesce a imporre il ritmo e sembra destinato ad una gara di sofferenza. Prende una botta ed è costretto ad uscire. Al rientro è un altro giocatore, fa un gran lavoro in difesa, serve i compagni e trova anche quel canestro da fuori che mancava dallo scorso 29 dicembre. Nelle ultime tre viaggia a 14.6 punti, 4 rimbalzi e 4.6 assist di media. Sembra uscito dal tunnel.

Montano 6,5: Ormai è abbonato alla tripla centrale. Buon lavoro sia in contumacia Black che nella ripresa, quando gioca insieme a Tim. Attivo anche a rimbalzo.

Bryan 5,5: E’ vero che gran parte del suo lavoro è poco “visibile”, ma è limitato dai falli. E quattro palle perse in 11 minuti sono davvero troppe.

Weaver 8: Onnipotente. Riportiamo il tabellino perché scripta manent: 27 punti con 11/17 al tiro (1/4 da 3), 10 rimbalzi di cui 3 in attacco, 4 assist, 5 recuperi, 3 stoppate. E una sola persa.  Tutto questo ridendosela di brutto. Ad inizio anno gli davamo del Panterone per quel modo di muoversi sinuoso e quella capacità felina di passare in un attimo dall’ozio all’azzannamento della giugulare dell’avversario. Ieri ha dato l’impressione di essere un polpo: se una palla passa a due metri di distanza da lui estende i tentacoli e LA PRENDE.

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Un’altra giornata in ufficio per Kyle Weaver

Brkic 7: Primo tempo un po’ sonnacchioso in cui agisce quasi da role player, a portare blocchi e a fare legna. Nella ripresa ci ricorda che il talento è tanto, trova quei giochi a due con Black che tanto auspicavamo, e si concede anche un paio di stoppate. Ah, nelle ultime due partite ha smazzato otto assist.

Ceron 7: Altri segnali di crescita: 8, 9, 10, 11. Sono i punti nelle sue ultime quattro partite, con un minutaggio che si è ormai attestato con regolarità a quota 22. Per gran parte del primo quarto segna praticamente solo lui, ma è nella ripresa che ci lascia a bocca aperta quando va a subire sfondamenti e compie un paio di rotazioni difensive perfette. Ha segnato più triple ieri che nelle cinque partite precedenti. Occhio che se lima qualche forzatura qua siamo in rampa di lancio.

Bianchi 7: Lo ripetiamo, niente di sconvolgente. Ma è proprio questa la cosa importante. I giocatori hanno fiducia e sanno cosa fare in campo. Il grosso arriva ora.

Napoli-Biella: le pagellacce

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“E vai, ci sono le pagellacce!”

Malaventura 6,5: Nei primi tre quarti si nota poco o nulla, poi negli ultimi dieci minuti si accende ancora una volta e ne mette 10, comprese le due triple che chiudono il match. Nelle ultime tre partite ha segnato 31 dei 59 punti di Napoli nell’ultimo quarto. Più del 50%.

Allegretti 6,5: Ah, se entrava quella schiacciata…

Valentini 6,5: Lavoro difensivo clamoroso nel secondo quarto, quando entra sul -1 ed esce sul +9.

Black 7: Gran partita, finalmente. Entra subito in ritmo con tre canestri dai 6 metri, ma soprattutto si sbatte come un dannato nel correre dietro a Voskuil, limitandolo con ottimi risultati. Buoni segnali da Tim, ma attenzione ai falli: nelle ultime quattro partite mai sotto le quattro infrazioni.

Montano 6: Porta il mattoncino con una tripla. Si perde un paio di volte Voskuil ma nel complesso ancora una buona prova.

Bryan 6: Cinque rimbalzi in un amen. Fa il suo.

Weaver 7: La sensazione è sempre quella: se volesse ne potrebbe fare 25 a sera. Invece si accontenta (e ci accontentiamo) di un buon 16+10. Parte con voglia, resta a lungo in panchina nel secondo quarto, poi nella ripresa si prende le sue responsabilità attaccando il canestro dalla rimessa, cercando di evitare che la difesa biellese si schieri. Trovatemi un USA più completo di lui. E più al servizio della squadra.

Brkic 7: Prima doppia doppia in stagione (14+10, ai quali aggiunge anche 4 rimbalzi). Nel primo tempo i compagni tendono a dimenticarselo anche quando Biella cambia sui blocchi e lui si trova in post marcato da un esterno, poi è fondamentale nella ripresa, quando Napoli fatica un po’ a segnare. Buoni segnali anche da lui.

Ceron 6,5: Rendimento offensivo che cresce ogni settimana.

Bianchi 7: Giusta la scelta di dirottare Black su Voskuil ed evitare che Laganà e Berti si portino il play in post, facendoli marcare da Valentini e anche da Ceron. Nella ripresa fatichiamo un po’ contro la zona, ma indovina il quintetto di tiratori (Black-Malaventura-Ceron-Allegretti-Brkic) nel momento decisivo. Ripetiamo: niente di straordinario ma rispetto a quanto visto quest’anno è oro colato.

Mission Accomplished

bianchibush

Recuperare Black e Brkic ✔
Vincere ✔
Ribaltare la differenza canestri ✔

Terza vittoria di fila, cinque giocatori in doppia cifra per punti, con Allegretti a un passo dall’unirsi alla truppa (si è fermato a 9, e se entrava quella schiacciata dalla linea di fondo…), un netto predominio a rimbalzo, una buona difesa che ha costretto Biella a tirare tanto (e male) da fuori.
E’ stata probabilmente la miglior partita giocata da Napoli quest’anno, oltre alla vittoria a Ferentino. Una vittoria di gruppo, dove ognuno ha contribuito con il suo mattoncino. In primis il coach, che ha avuto la brillante intuizione di destinare il play (Black soprattutto, bravissimo) a inseguire Voskuil sui blocchi, dirottando Valentini (e Ceron!) sui vari Laganà e Berti che all’andata tanto ci avevano fatto male. E’ stata la vittoria di Black, che ha difeso come un ossesso sul biondino dirimpettaio e ha trovato con continuità il canestro nel primo tempo con i peggiori tiri che un giocatore possa prendersi nel basket moderno (i long twos), ma che sono stati fondamentali a far capire alla difesa biellese che oggi bisognava rispettare il suo tiro, lasciando – di conseguenza – più spazio per le penetrazioni e gli scarichi. E’ stata la vittoria di Brkic, finalmente a buoni livelli ed autore di un secondo tempo in cui ha saputo prendersi le sue responsabilità. E’ stata la vittoria di Weaver, a tratti sonnecchiante a tratti determinante nell’attaccare la difesa biellese prima che si schierasse. E’ stata la vittoria di Malaventura, con altri 10 punti nell’ultimo quarto e le due triple contro la zona biellese che hanno chiuso l’incontro. La vittoria di Valentini, preziosissimo a contenere i play avversari (più Berti per Laganà, per il quale continuiamo ad avere un debole). E ancora, quella di Ceron, Montano, Bryan e Allegretti, tutti pronti a dare il loro contributo.

Mettiamo altri due punti in cascina e vediamo allontanarsi la zona calda, ora a -6. Giovedì arriva Trapani, ancora al PalaBarbuto. Se le cose si mettessero per il verso giusto, potremmo anche iniziare a fare due conti. Ma per ora pazientiamo (ancora un po’, che ci costa, lo abbiamo fatto fino ad oggi) e continuiamo a lavorare, consapevoli che la squadra può ancora migliorare. E quindi guardiamo a giovedì. Con il sorriso sulle labbra, finalmente.

Imola-Napoli: le pagellacce

Oggi vi concediamo addirittura un doppio post, per farvi capire quanto ci piaccia non fare un cazzo. E quindi, dopo il recap della partita di Imola, ecco anche le ignorantissime pagellacce.

Malaventura fino al 37simo 4: Brutta partita per il capitano che non ripete l’eroica prestazione contro Veroli. Per lui 0/6 al tiro, compreso un momento abbastanza comico nel secondo quarto in cui in un paio di minuti ha sbagliato tre triple tutte dalla stessa posizione. D’altra parte, è pure vero che non possiamo affidarci sempre solo a lu…

Malaventura dal 37simo 8: HE DID IT AGAIN, HE DID IT AGAIIIIN!

Allegretti 7: E’ il migliore di Napoli per punti segnati, rimbalzi e anche assist. Al ritorno ha anche guidato il bus. Sbaglia un paio di tiri comodi ma la cosa importante è che stiamo creando bene per lui. In crescita.

Valentini 6,5: Partita onesta, trova pure qualche canestro. Sguinzagliato anche lui su Young nell’unico momento di lucidità (della stagione) dell’americano, non riesce a contenerlo. Ma in generale bene.

Black 6: Segnali di ripresa anche da lui, con un buon ultimo quarto. Nel resto della partita aveva sofferto un po’ troppo Iannone, che non è certo Kyrie Irving. Piccola nota statistica: dal 1° dicembre ad oggi (9 partite) tira con il 4,5% da 3. Lo riscrivo. 4,5%. Ossia UNO su VENTIDUE. Non ha ancora segnato dall’arco nel 2014, l’unica conclusione a segno in questo periodo è con Barcellona.

Montano 7: Decisamente la sorpresa più piacevole di quest’avvio di gestione Bianchi. In 12 minuti segna 12 punti (e ancora una volta una tripla annullata, questa volta per blocco irregolare di Bryan) e prende 5 rimbalzi.

Bryan 5: Un passo indietro rispetto a quanto visto con Veroli, ma forse andava servito di più, vista la penuria di lunghi dell’Andrea Costa.

Weaver sv:  La sua partita è stata così anonima che nella prima versione delle pagellacce ce l’eravamo dimenticato. Solo rileggendole ci siamo accorti della sua assenza. Nel primo quarto  inizia con determinazione, poi dimostra che è un americano che non ci tiene a gonfiare le statistiche prendendosi una giornata di riposo. Certo, poteva evitare di trasformare Young in un giocatore di basket.

Brkic 5: Contribuisce con Bryan a rendere Mancin un novello DeMarcus Cousins. Un paio di bei canestri, ma quando riceve sembra sempre un po’ incerto sul da farsi. Nelle ultime tre partite ha più tiri (20) che punti (16).

Ceron 5,5: Nel primo tempo è uno dei migliori e fa quello che i compagni non fanno, ossia attaccare il canestro. Poi probabilmente nell’intervallo si dà all’acido lisergico e inizia a perdere palla nei modi più fantasiosi.

Bianchi 5: Va bene la vittoria ma la squadra si accontenta troppo del tiro da 3. Gestione alla Phil Jackson nel quarto quarto, quando decide di usare un timeout solamente quando gli ospiti sono rientrati sul -5.

Napoli-Veroli, le pagellacce

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Torna il basket, tornano le pagellacce dei Jones.

Malaventura 8: facciamo finta che quei due tiri liberi non siano esistiti, oppure che abbia sbagliato il secondo apposta per far prendere il rimbalzo offensivo a Kyle. Prestazione superlativa del capitano, che ha preso fuoco quando serviva, con 11 punti consecutivi. Un dato: i giocatori in maglia Napoli senza il nome Malaventura sulla canotta hanno tirato da 3 con 3/17. Lui 4/6.

Allegretti 6: gara onesta come al solito, a parte un erroraccio con una partenza in palleggio non da lui. La cosa positiva è che si sono visti buoni tiri dalle sue posizioni preferite con parecchio spazio. Entreranno.

Valentini 6: uno guarda il tabellino e pensa che la sua partita sia stata mediocre. Invece si sbatte come un dannato, gioca quanto è giusto che giochi e come è giusto che giochi, ossia 15 minuti di grande intensità in cui cerca di chiudere qualsiasi linea di passaggio esistente.

Black 4: uno guarda il tabellino e pensa che la sua partita sia stata mediocre. Invece è peggio. Sta vivendo un momentaccio e il tiro entra ancora meno del solito. Non sarà un fenomeno ma non può essere neanche questo giocatore. Però fa piacere vedere che incita i compagni dalla panchina. Stoppate in campionato di Marco Rossi: una. Quella di domenica.

Montano 7: uno guarda il tabellino e… ok, basta.  Veramente buona la sua partita. Napoli gioca meglio con lui che con Black (non che ci voglia molto) e Bianchi lo premia aumentandogli il minutaggio e utilizzandolo come primo cambio. Mette in ritmo i compagni, sporca i passaggi avversari… un po’ sfortunato al tiro, compresa una tripla allo scadere dei 24″ che gli viene annullata ma che forse era stata scoccata in tempo.

Bryan 6,5: che dire se non #TeamSylvere? Fa la voce grossa – finalmente! – a rimbalzo, si fa trovare pronto sulle rollate anche se a volte sembra un po’ titubante sul movimento da fare dopo il blocco. Mezzo voto in meno per lo 0/4 dalla lunetta in un momento fondamentale, ma è stato determinante.

Weaver 6,5: a volte può sembrare indolente, ma nel momento decisivo ti prende quel rimbalzo offensivo… 20 punti silenziosissimi con 7/11 al tiro, 6 rimbalzi e SEI palle recuperate.

Brkic 4,5: ah perché, c’era?

Ceron 6,5: tira tutto quello che gli passa per le mani, e fa bene, soprattutto in un momento in cui i compagni latitano. 20 minuti di qualità, ora c’è solo da ritrovare il tiro da 3.

Bianchi 7: ha il coraggio di tenere Black in panchina per 18 minuti, e soprattutto di toglierlo a due dalla fine, dopo che alcuni suoi errori avevano fatto tornare Veroli a contatto. Chiede ai suoi di spingere un po’ di più una volta conquistato il rimbalzo, fa sostituzioni sensate, chiama i time out quando serve, non richiama in panchina un giovane al primo errore. Sembra normale, ma noi ci eravamo disabituati alla normalità. Per ora va benissimo così.

Pride

Aaaaaaaaaah, se ci voleva! Vittoria di orgoglio, vittoria di talento, vittoria di squadra, vittoria di difesa, vittoria di palle.

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Appunti sparsi raccolti durante la visione del match:

– Ho sempre avuto una passione per il parquet scuro.

– Ho sempre avuto una immotivata antipatia tanto per Fabio Di Bella quanto, soprattutto, per Robert Fultz.

– Quel tiro centrale a Brkic non devi lasciarlo una volta, figuriamoci due. Buon inizio di David, forse un po’ pungolato dopo la partita con Verona.

– Nel primo quarto Napoli ha fatto vedere due tra le migliori azioni fatte finora in stagione: gran circolazione di palla per la tripla frontale di Brkic e poi un bel taglio di Allegretti per il layup.

– Anche in difesa non male: forziamo molti palloni e Weaver tiene a bada Giddens (2/6 all’intervallo). L’imperativo è non farlo esplodere verso il canestro.

– Come sempre abbiamo quei momenti di pausa che ci possono costare caro: sul 22-28 quattro palle perse in cinque azioni e loro pareggiano.

– Intanto i telecronisti bresciani, dopo aver detto che Valentini è del 1996 ed è un promettente prodotto del vivaio napoletano e che Ceron è del ’78, iniziano un pianto greco sugli arbitraggi.

– Oh, Cuccarolo è diventato un giocatore di basket: 6 punti nel secondo quarto e pure di pregevole fattura.

– Brkic ha provato il one legged di Nowitzki: mattone. David si è un po’ spento dopo l’inizio sprint ma non ha molte ricezioni pulite in post e deve stare lontano dal canestro per aprire il campo a Black e Weaver.

– Qualcuno ha visto Robert Fultz? Oscurato da Jacopo Valentini, che marca qualsiasi cosa si muova nel palazzetto.

– Brescia ha chiuso il primo quarto con 2/2 da 3, ma da quel momento non ha segnato più da fuori. Alcuni tiri sono anche buoni, ma non entrano. Meglio così (4/20 il finale, ndRDJ).

– Dall’altra parte, si inizia a vedere Weaver.

– Parlando di leadership, Black fa spesso dei mini timeout in campo. Non è la prima volta ma son sempre belli da vedere.

– Finalmente di nuovo un po’ di Weaver in post. Da approfondire.

– C’è sto problema che quando gli altri piazzano il parziale fatichiamo a spegnere subito gli entusiasmi: anche nel terzo quarto è andata così e negli ultimi quattro minuti non abbiamo più segnato.

– Il quarto quarto è una lotta, ci si butta su ogni palla vagante.

– C’è questo uomo con camicia bianca e bretelle in tribuna che incita il pubblico e avrà fatto più chilometri dei giocatori. Non vorremmo essere la sua camicia. E nemmeno la lavatrice che dovrà contenerla.

– Oh, Brkic, bentornato. Nove punti nel primo quarto e da quel momento 0/5. Torna a segnare a 34 secondi dalla fine per la parità, e gli vogliamo bene.

– Certo, se metteva pure il libero aggiuntivo gli volevamo ancora più bene.

– Lo scippo di Black su Di Bella nell’ultimo possesso di Brescia è clamoroso.

– Quando Weaver taglia da sinistra è devastante. 9/14 da 2 per lui, ma considerando che due tiri li ha sbagliati nella stessa azione (e sul terzo rimbalzo ha segnato), se leviamo quegli errori siamo a 9/12. Facciamo che lo multiamo per ogni tiro da 3?

– Due squadre paralizzate nel supplementare. 4 minuti senza segnare e poi la tripla di Valentini.

– Con i sentiti omaggi ai telecronisti bresciani.

– Weaver, appunto. Nel supplementare soltanto due conclusioni, entrambe da 3. Capiamo la stanchezza (39’50” in campo) ma attacca il ferro, figliolo.

– Nei supplementari 0/7 al tiro di Brescia. Bene no?

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Aquila Trento-Expert Napoli, le pagelle degli azzurri

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Le pagellacce sempre un po’ ignoranti del DontaeJones

David Brkic 7.5. Questo è il vero Brkic: letale in attacco, presente a rimbalzo. Chiude con 24 punti e 8 rimbalzi e grandi percentuali al tiro (10/15). Può essere la gara della svolta.

Matteo Montano 7. In campo senza paura, più minuti da guardia che da playmaker puro, ma tanta sostanza, un po’ di faccia tosta, e 10 punti per il massimo in stagione.

Kyle Weaver 6.5. Costretto agli straordinari in termini di minutaggio, l’ala originaria del Wisconsin risponde presente. Il 5/14 al tiro si spiega col fatto che l’ex Nba è l’unica opzione credibile di Napoli sul perimetro, e la difesa di Trento ha avuto buon gioco nel limitarlo.

Jacopo Valentini 6.5. Carattere da vendere, ogni tanto va fuori giri, ma nel secondo tempo un paio di sue giocate ci hanno tenuti aggrappati alla partita.

Tim Black 6. Voto che viene fuori con la media di un primo tempo da 7 e un secondo da 5. Nei primi due quarti non sbaglia un tiro o una scelta, riuscendo ad imprimere alla squadra un ritmo offensivo mai visto prima. Poi cala nettamente.

Matteo Malaventura 5. Il capitano è mancato. Più di trenta minuti in campo, ma soli 5 punti con percentuali bassissime. Problemi fisici a parte, ha sbagliato troppi tiri aperti. Peccato.

Allegretti, Izzo s.v.

Demis Cavina 6.5. “Siamo stati encomiabili”, dirà il coach nel dopo-partita. Non possiamo di certo dargli torto. Napoli ha probabilmente disputato la miglior partita della stagione, in condizioni critiche. Ripartiamo da questo.