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A che punto siamo?

La pausa può rappresentare un’occasione per tirare un po’ il fiato e iniziare a fare un piccolo bilancio su cosa sta andando bene e cosa meno bene in questa stagione. Proviamoci.

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Qualcosa ci trattiene… il simbolo di una stagione.

La società

Le ambizioni di crescita sembrano esserci tutte. Pochi giorni fa Balbi è stato a Casoria per discutere di impiantistica (vd. video di I Am Naples) e la situazione sembra in continuo movimento.

Ad oggi non sappiamo dove Napoli giocherà il prossimo anno. Dell’idea Casoria abbiamo scritto brevemente qui e ad oggi confermiamo la nostra opinione: può essere una buona alternativa. Di sicuro c’è che già l’idea di parlare con discreta serenità di un prossimo anno, da queste parti, è grasso che cola. E’ ovvio che anche a livello societario qualche errore possa essere stato fatto, ma a parte che non sbaglia solo chi non agisce, per essere un primo anno c’è di che essere soddisfatti. I soldi son stati spesi, forse pure troppi. I pagamenti pare (non ne abbiamo la certezza, ma neanche abbiamo prove del contrario. Se poi viene fuori qualcosa pronti a cacciare il cappio) siano bene o male puntuali, le basi per il settore giovanile sono state poste… c’è da solidificare la “squadra”, nel senso di squadra di gestione, magari inserendo qualche figura di prestigio nazionale e tenendo a bada i paccariatori da parquet o qualche socio un po’ troppo espansivo durante la partita. Ma non ci possiamo lamentare.

L’ambiente

Forse la vera nota dolente. I gruppi organizzati (anzi, il gruppo organizzato), benché composto da poche persone, ha girato tutta l’Italia. Altra parte del palasport è popolata da una tifoseria abbastanza silenziosa e poco incline a farsi trascinare dai cori. Altra parte ancora (o meglio, la maggior parte) è vuota. Sì, il PalaBarbuto è praticamente vuoto, nonostante nelle ultime settimane siano stati praticati parecchi “incentivi” per portare persone, soprattutto scuole, al palasport. Che non si può neanche riempire più di tanto, a causa dei ben noti problemi di agibilità. Ecco, quando accennavamo agli errori della società, di sicuro pensavamo anche alla questione abbonamenti, a prezzi troppo alti. Aggiungiamo al cocktail la brutta partenza in campionato e una squadra poco in grado di accendere l’entusiasmo del pubblico “non affezionato”, e il risultato è sotto gli occhi di tutti. La scintilla con la città non è scattata e probabilmente si tratta della prima cosa su cui bisognerà lavorare la prossima stagione. Ma a Napoli o a Casoria?

La squadra

Si sta sulle montagne russe. I risultati della gestione Bianchi hanno dimostrato che la costruzione del roster non era poi così sbagliata. Certo, non sai mai che Weaver o che Brkic scenderanno in campo. Certo, ultimamente devi abbracciarti spesso a Malaventura e Ceron e sperare che ti portino a destinazione, con il rischio che le gambe arrivino un po’ logore al quarantesimo (nel primo caso) o che l’inesperienza porti a qualche errore (nel secondo). E hai sbagliato americano e passaportato. E l’allenatore. I playoff sono praticamente irraggiungibili, ma sarebbero bastati un paio di punti in più per poter guardare alla classifica con tutt’altro animo. E’ pure vero che lo stesso discorso è valido per gran parte delle squadre dalla sesta posizione in giù. Peccato. Ma probabilmente non è tutto da buttare, e rispetto a due mesi fa questo è un buon segnale. Di questo ne riparleremo a fine stagione.

Riassunto?

Close, but not enough.

Torino-Napoli, le pagellacce

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Col sangue ancora amaro per una sconfitta difficile da mandare giù, eccovi le “pagellacce”. Da Ceron a Weaver, i due volti i quella che doveva essere un’impresa…

Malaventura 6: Tanta buona difesa sugli esterni di Torino, che a parte Gergati non incidono. Sbaglia un paio di tiri aperti di troppo.

Black 6: Ordinato e non fa danni. E già questa sarebbe una notizia. Però da una point guard Usa ti aspetti sempre di più, altrimenti tanto valeva fare scelte diverse.

Montano 5.5: Poco spazio (9 minuti in campo), ma sfruttato non bene.

Bryan 5: Chiude con 7 punti e un solo rimbalzo. Sarebbe stato più utile segnando solo un punto e prendendo 7 rimbalzi.

Cefarelli 6: Tiene bene il campo nei minuti concessi.

Weaver 5: Come si fa a dare 5 in pagella a uno che mette 15 punti, 10 rimbalzi, 5 assist, giocando una partita perfetta per 30 minuti? Si dà se combina due disastri negli ultimi 40 secondi: chiamasi palla persa sanguinosa in attacco e una difesa su Mancinelli nel possesso decisivo, che onestamente non è concepibile. Non puoi saltare a vuoto su quelle finte del Mancio che conosce tutto il mondo. E se non le conosceva, vista una vista tutte quante.

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Kyle a febbraio, ovvero “se non sei sul lato sinistro NON TIRARE E PENETRA”

Brkic 6.5: Fino a quel tiro da tre punti l’ennesima partita da “speriamo che finisca presto questo campionato”. Poi la perla. Ma non è bastato.

Ceron 9: Una partita stratosferica: 27 punti in 29 minuti, con 10-15 al tiro e 4/6 da tre. Talento unito a una buona (grossa) dose di incoscienza. Con quel primo passo e la capacità di creare dal palleggio, può diventare giocatore da massima serie (a patto di trovare continuità nel tiro oltre l’arco).

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La shot chart di Marco a Torino… not bad.

Bianchi 6.5: Prepara la partita alla perfezione, sia sul piano tattico che mentale. Lucido nel non chiamare il timeout che il tavolo erroneamente gli affibbia, disegna una rimessa efficace. Sull’ultimo possesso le colpe non sono sue.

Napoli-Trento: le pagellacce

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Aaaaaah, le pagellacce!

Malaventura 5,5: Unico a produrre qualcosa dalla panchina, essenzialmente nel secondo quarto, quando realizza 8 dei suoi 10 punti.

Black 5: Mah.

Montano 5: Seconda partita consecutiva senza canestri dal campo, nelle ultime tre ha 1/11 al tiro. Al di là di questo, oggi mediocre anche nel playmaking ed è un peccato, perché non è che Black stesse giocando sto partitone.

Bryan 4,5: Dal momento del cambio di panchina solamente con Trapani è sceso sotto quota 8 rimbalzi, nonostante minutaggi non altissimi. Il fatto è che in attacco non puoi proprio dargli la palla. Tra parentesi, VENTICINQUE per cento in stagione ai liberi.

Cefarelli 5,5: Esordio discreto per il Cefalo, che almeno si sbatte un minimo. Gioca sempre come 4, porta qualche blocco, un paio di buone rotazioni decenti… insomma, è in campo. Avremmo voluto vederlo in una gara di panzate con Elder.

Weaver 5: Solito tabellino bello pieno (16+9+5) ma mai come oggi i numeri mentono. Dieci dei suoi punti arrivano nel primo quarto, quando è forse l’unico a creare; uscito lui (sul 19-28) iniziamo a difendere e torniamo sotto (27-30). A questo punto rientra e il cambio successivo è sul 44-57, quindi entrambi i parziali li abbiamo beccati con Kyle in campo.  Si eclissa nella ripresa, a parte un paio di canestri su rimbalzo d’attacco. 13 perse nelle ultime due.

Brkic 5,5: Parte male, poi ne mette 8 nel secondo quarto. In generale, diversamente da altre volte, ci prova… ma in coppia con Bryan fanno 16 punti (tutti di David) e 16 rimbalzi. Per intenderci, la coppia Pascolo+Baldi Rossi fa 37+26.

Ceron 4: Peggiore partita dell’anno senza neanche iniziare a discuterne.

Bianchi 5: A volte sembra un po’ timoroso nel chiamare i timeout, tipo a fine secondo quarto quando aspetta di prendere il break di 9-0 che chiude il tempo. E’ vero che mancavano due uomini da quintetto ma gli effetti della scossa iniziano a diminuire, l’attacco è statico e con i playoff che si allontanano dovrà trovare il modo di motivare i ragazzi.

Casale Monferrato-Napoli: le pagellacce

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Malaventura 5: Accolto in maniera trionfale da ex, è tra i meno peggio dei nostri. Un paio di triple, prova ad arginare le guardie piemontesi a rimbalzo, ma non può fare sempre miracoli.

Allegretti 4: Nelle ultime due partite 2 punti totali e 1/7 al tiro. Minutaggio ridotto a soli 13 minuti anche per questo. Impalpabile.

Valentini 4,5: La sua partita (e quella di Napoli) si riassume in un tiro scoccato da mezzo metro che non tocca né tabellone né ferro.

Black 3: Il bottino nelle due gare contro Casale è di 15 punti, 4/12 al tiro, 3 assist, 5 perse e 9 falli. Quello di Dillard nelle due gare contro Napoli è di 41 punti, 13/25 al tiro, 14 assist e 1 palla persa. E, mai come in questo caso, i numeri non dicono tutto. Annichilito.

Montano 5: Anche lui coinvolto nel collasso generale, anche lui impotente contro Dillard.

Bryan 5: Fa quello che può ma i rimbalzisti avversari gli arrivano da tutte le parti.

Weaver 5,5: Il primo tempo è forse la cosa più bella che abbiamo visto quest’anno su un campo da basket, almeno in maglia Napoli. Il polpo è ovunque e fa qualsiasi cosa sia possibile immaginare, anche in difesa dove stoppa ogni pallone (6 alla fine) che passa dalle sue parti. Nella ripresa diventa sogliola, scompare come gli altri, a parte qualche libero conquistato, e soprattutto inizia il festival delle palle perse.

Brkic 3: Lui invece non è che è scomparso, non è arrivato proprio al campo.

Ceron 5: Nel primo tempo è tra i più positivi ed il primo ad andare a rimbalzo e far partire la transizione napoletana. Mettiamola così, almeno ci prova.

Bianchi 5: Prima sconfitta per il coach. Certo, non può sicuramente andare lui in campo a prendere rimbalzi. Certo, ci sono sempre gli avversari, ma la debacle nella ripresa è netta. Archiviamola subito.

Napoli-Trapani: le pagellacce

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Il Polpo

Malaventura 6,5: Questa volta si accende nel primo tempo. Incredibile come il suo rendimento sia migliorato creando giochi che prevedano scarichi per lui oppure uscite dai blocchi. Chi l’avrebbe mai immaginato! (…)

Allegretti 5,5: Non c’è stato un gran bisogno di lui, ma ci regala un’altra schiacciatona. Ormai è Dr. A!

Valentini 6: Non è al meglio e si vede. Ma picchia per noi, Valentini picchia per noi!

Black 7: L’inizio è di quelli pessimi, non riesce a imporre il ritmo e sembra destinato ad una gara di sofferenza. Prende una botta ed è costretto ad uscire. Al rientro è un altro giocatore, fa un gran lavoro in difesa, serve i compagni e trova anche quel canestro da fuori che mancava dallo scorso 29 dicembre. Nelle ultime tre viaggia a 14.6 punti, 4 rimbalzi e 4.6 assist di media. Sembra uscito dal tunnel.

Montano 6,5: Ormai è abbonato alla tripla centrale. Buon lavoro sia in contumacia Black che nella ripresa, quando gioca insieme a Tim. Attivo anche a rimbalzo.

Bryan 5,5: E’ vero che gran parte del suo lavoro è poco “visibile”, ma è limitato dai falli. E quattro palle perse in 11 minuti sono davvero troppe.

Weaver 8: Onnipotente. Riportiamo il tabellino perché scripta manent: 27 punti con 11/17 al tiro (1/4 da 3), 10 rimbalzi di cui 3 in attacco, 4 assist, 5 recuperi, 3 stoppate. E una sola persa.  Tutto questo ridendosela di brutto. Ad inizio anno gli davamo del Panterone per quel modo di muoversi sinuoso e quella capacità felina di passare in un attimo dall’ozio all’azzannamento della giugulare dell’avversario. Ieri ha dato l’impressione di essere un polpo: se una palla passa a due metri di distanza da lui estende i tentacoli e LA PRENDE.

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Un’altra giornata in ufficio per Kyle Weaver

Brkic 7: Primo tempo un po’ sonnacchioso in cui agisce quasi da role player, a portare blocchi e a fare legna. Nella ripresa ci ricorda che il talento è tanto, trova quei giochi a due con Black che tanto auspicavamo, e si concede anche un paio di stoppate. Ah, nelle ultime due partite ha smazzato otto assist.

Ceron 7: Altri segnali di crescita: 8, 9, 10, 11. Sono i punti nelle sue ultime quattro partite, con un minutaggio che si è ormai attestato con regolarità a quota 22. Per gran parte del primo quarto segna praticamente solo lui, ma è nella ripresa che ci lascia a bocca aperta quando va a subire sfondamenti e compie un paio di rotazioni difensive perfette. Ha segnato più triple ieri che nelle cinque partite precedenti. Occhio che se lima qualche forzatura qua siamo in rampa di lancio.

Bianchi 7: Lo ripetiamo, niente di sconvolgente. Ma è proprio questa la cosa importante. I giocatori hanno fiducia e sanno cosa fare in campo. Il grosso arriva ora.

Elogio della normalità

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E quindi abbiamo cominciato a divertirci. Loro in campo e noi sugli spalti. Per ora si vince anche, e forse è per questo che ci stiamo divertendo così tanto. Ma alla fine gran parte degli appassionati napoletani di basket non chiedeva che questo: una squadra. Quindi dei ragazzi (bravi) che giocano a basket. E se in serata lo fanno anche molto bene. Ma soprattutto si divertono, fanno divertire, e giocano DA squadra.

Dopo un primo quarto così così è suonata la carica. Nei primi 8 minuti sembrava di vedere la vecchia Napoli, troppo brutta per essere reale. E’ vero, un paio di tiri comodi non erano entrati, ma Parker stava limitando troppo il ritmo di Black e solo Ceron (schierato in quintetto al posto di un Valentini non al meglio) era riuscito ad inventarsi qualcosa, mettendo a segno cinque dei nove punti realizzati dagli azzurri. Intanto Trapani trovava il canestro con regolarità ed eravamo già a -9 (9-18). Poi succede che Black commetta una (stupida) infrazione di passi e prenda una botta, e che Kyle Weaver inizi a giocare: in due minuti segniamo sette punti (16-23).

E poi c’è il secondo quarto, uno show dove l’ex Thunder fa qualsiasi cosa sia possibile fare su un campo da basket; Black rientra con il piglio giusto, riesce a tenere a bada Parker e ad aggirare la marcatura dello stesso Parker e a tratti anche di Lowery; Malaventura colpisce come sa; Brkic si sbuccia le ginocchia per tenere a bada Renzi e Baldassarre… Insomma Napoli difende, difende tanto e difende bene, tanto che Trapani nel secondo quarto non segnerà praticamente mai da due. Difende di voglia (le statistiche a fine partita parleranno di nove stoppate) e trova anche l’attacco, trascinata dal fenomeno di cui sopra e dalla coppia B&B, sempre più ritrovata. Si va al riposo sul +12, la Expert nel terzo quarto troverà anche il +17 e a quel punto dovrà solo contenere anche grazie al lavoro di un Montano preziosissimo a mandare i siciliani in bonus dopo tre minuti dall’inizio del quarto quarto. Certo, Trapani non è sembrata nella sua serata migliore, ma intanto bravi noi ed è la quarta vittoria di fila. Ah, e differenza canestri rovesciata a nostro favore.

Si torna a casa e si guarda la classifica, finalmente con  serenità. L’ultima volta che Napoli aveva avuto un record del 50% era il 3 novembre, dopo la vittoria con Casale Monferrato, che ci ospiterà domenica prossima. Il quinto posto è a -2, ma ci sono sette squadre in due punti, il calendario è complicato e gli scontri diretti non sono dalla nostra. Si può sognare? Non lo sappiamo, ma intanto siamo lì. Che bella la normalità.

Mission Accomplished

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Recuperare Black e Brkic ✔
Vincere ✔
Ribaltare la differenza canestri ✔

Terza vittoria di fila, cinque giocatori in doppia cifra per punti, con Allegretti a un passo dall’unirsi alla truppa (si è fermato a 9, e se entrava quella schiacciata dalla linea di fondo…), un netto predominio a rimbalzo, una buona difesa che ha costretto Biella a tirare tanto (e male) da fuori.
E’ stata probabilmente la miglior partita giocata da Napoli quest’anno, oltre alla vittoria a Ferentino. Una vittoria di gruppo, dove ognuno ha contribuito con il suo mattoncino. In primis il coach, che ha avuto la brillante intuizione di destinare il play (Black soprattutto, bravissimo) a inseguire Voskuil sui blocchi, dirottando Valentini (e Ceron!) sui vari Laganà e Berti che all’andata tanto ci avevano fatto male. E’ stata la vittoria di Black, che ha difeso come un ossesso sul biondino dirimpettaio e ha trovato con continuità il canestro nel primo tempo con i peggiori tiri che un giocatore possa prendersi nel basket moderno (i long twos), ma che sono stati fondamentali a far capire alla difesa biellese che oggi bisognava rispettare il suo tiro, lasciando – di conseguenza – più spazio per le penetrazioni e gli scarichi. E’ stata la vittoria di Brkic, finalmente a buoni livelli ed autore di un secondo tempo in cui ha saputo prendersi le sue responsabilità. E’ stata la vittoria di Weaver, a tratti sonnecchiante a tratti determinante nell’attaccare la difesa biellese prima che si schierasse. E’ stata la vittoria di Malaventura, con altri 10 punti nell’ultimo quarto e le due triple contro la zona biellese che hanno chiuso l’incontro. La vittoria di Valentini, preziosissimo a contenere i play avversari (più Berti per Laganà, per il quale continuiamo ad avere un debole). E ancora, quella di Ceron, Montano, Bryan e Allegretti, tutti pronti a dare il loro contributo.

Mettiamo altri due punti in cascina e vediamo allontanarsi la zona calda, ora a -6. Giovedì arriva Trapani, ancora al PalaBarbuto. Se le cose si mettessero per il verso giusto, potremmo anche iniziare a fare due conti. Ma per ora pazientiamo (ancora un po’, che ci costa, lo abbiamo fatto fino ad oggi) e continuiamo a lavorare, consapevoli che la squadra può ancora migliorare. E quindi guardiamo a giovedì. Con il sorriso sulle labbra, finalmente.

Imola-Napoli: le pagellacce

Oggi vi concediamo addirittura un doppio post, per farvi capire quanto ci piaccia non fare un cazzo. E quindi, dopo il recap della partita di Imola, ecco anche le ignorantissime pagellacce.

Malaventura fino al 37simo 4: Brutta partita per il capitano che non ripete l’eroica prestazione contro Veroli. Per lui 0/6 al tiro, compreso un momento abbastanza comico nel secondo quarto in cui in un paio di minuti ha sbagliato tre triple tutte dalla stessa posizione. D’altra parte, è pure vero che non possiamo affidarci sempre solo a lu…

Malaventura dal 37simo 8: HE DID IT AGAIN, HE DID IT AGAIIIIN!

Allegretti 7: E’ il migliore di Napoli per punti segnati, rimbalzi e anche assist. Al ritorno ha anche guidato il bus. Sbaglia un paio di tiri comodi ma la cosa importante è che stiamo creando bene per lui. In crescita.

Valentini 6,5: Partita onesta, trova pure qualche canestro. Sguinzagliato anche lui su Young nell’unico momento di lucidità (della stagione) dell’americano, non riesce a contenerlo. Ma in generale bene.

Black 6: Segnali di ripresa anche da lui, con un buon ultimo quarto. Nel resto della partita aveva sofferto un po’ troppo Iannone, che non è certo Kyrie Irving. Piccola nota statistica: dal 1° dicembre ad oggi (9 partite) tira con il 4,5% da 3. Lo riscrivo. 4,5%. Ossia UNO su VENTIDUE. Non ha ancora segnato dall’arco nel 2014, l’unica conclusione a segno in questo periodo è con Barcellona.

Montano 7: Decisamente la sorpresa più piacevole di quest’avvio di gestione Bianchi. In 12 minuti segna 12 punti (e ancora una volta una tripla annullata, questa volta per blocco irregolare di Bryan) e prende 5 rimbalzi.

Bryan 5: Un passo indietro rispetto a quanto visto con Veroli, ma forse andava servito di più, vista la penuria di lunghi dell’Andrea Costa.

Weaver sv:  La sua partita è stata così anonima che nella prima versione delle pagellacce ce l’eravamo dimenticato. Solo rileggendole ci siamo accorti della sua assenza. Nel primo quarto  inizia con determinazione, poi dimostra che è un americano che non ci tiene a gonfiare le statistiche prendendosi una giornata di riposo. Certo, poteva evitare di trasformare Young in un giocatore di basket.

Brkic 5: Contribuisce con Bryan a rendere Mancin un novello DeMarcus Cousins. Un paio di bei canestri, ma quando riceve sembra sempre un po’ incerto sul da farsi. Nelle ultime tre partite ha più tiri (20) che punti (16).

Ceron 5,5: Nel primo tempo è uno dei migliori e fa quello che i compagni non fanno, ossia attaccare il canestro. Poi probabilmente nell’intervallo si dà all’acido lisergico e inizia a perdere palla nei modi più fantasiosi.

Bianchi 5: Va bene la vittoria ma la squadra si accontenta troppo del tiro da 3. Gestione alla Phil Jackson nel quarto quarto, quando decide di usare un timeout solamente quando gli ospiti sono rientrati sul -5.

Napoli-Veroli, le pagellacce

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Torna il basket, tornano le pagellacce dei Jones.

Malaventura 8: facciamo finta che quei due tiri liberi non siano esistiti, oppure che abbia sbagliato il secondo apposta per far prendere il rimbalzo offensivo a Kyle. Prestazione superlativa del capitano, che ha preso fuoco quando serviva, con 11 punti consecutivi. Un dato: i giocatori in maglia Napoli senza il nome Malaventura sulla canotta hanno tirato da 3 con 3/17. Lui 4/6.

Allegretti 6: gara onesta come al solito, a parte un erroraccio con una partenza in palleggio non da lui. La cosa positiva è che si sono visti buoni tiri dalle sue posizioni preferite con parecchio spazio. Entreranno.

Valentini 6: uno guarda il tabellino e pensa che la sua partita sia stata mediocre. Invece si sbatte come un dannato, gioca quanto è giusto che giochi e come è giusto che giochi, ossia 15 minuti di grande intensità in cui cerca di chiudere qualsiasi linea di passaggio esistente.

Black 4: uno guarda il tabellino e pensa che la sua partita sia stata mediocre. Invece è peggio. Sta vivendo un momentaccio e il tiro entra ancora meno del solito. Non sarà un fenomeno ma non può essere neanche questo giocatore. Però fa piacere vedere che incita i compagni dalla panchina. Stoppate in campionato di Marco Rossi: una. Quella di domenica.

Montano 7: uno guarda il tabellino e… ok, basta.  Veramente buona la sua partita. Napoli gioca meglio con lui che con Black (non che ci voglia molto) e Bianchi lo premia aumentandogli il minutaggio e utilizzandolo come primo cambio. Mette in ritmo i compagni, sporca i passaggi avversari… un po’ sfortunato al tiro, compresa una tripla allo scadere dei 24″ che gli viene annullata ma che forse era stata scoccata in tempo.

Bryan 6,5: che dire se non #TeamSylvere? Fa la voce grossa – finalmente! – a rimbalzo, si fa trovare pronto sulle rollate anche se a volte sembra un po’ titubante sul movimento da fare dopo il blocco. Mezzo voto in meno per lo 0/4 dalla lunetta in un momento fondamentale, ma è stato determinante.

Weaver 6,5: a volte può sembrare indolente, ma nel momento decisivo ti prende quel rimbalzo offensivo… 20 punti silenziosissimi con 7/11 al tiro, 6 rimbalzi e SEI palle recuperate.

Brkic 4,5: ah perché, c’era?

Ceron 6,5: tira tutto quello che gli passa per le mani, e fa bene, soprattutto in un momento in cui i compagni latitano. 20 minuti di qualità, ora c’è solo da ritrovare il tiro da 3.

Bianchi 7: ha il coraggio di tenere Black in panchina per 18 minuti, e soprattutto di toglierlo a due dalla fine, dopo che alcuni suoi errori avevano fatto tornare Veroli a contatto. Chiede ai suoi di spingere un po’ di più una volta conquistato il rimbalzo, fa sostituzioni sensate, chiama i time out quando serve, non richiama in panchina un giovane al primo errore. Sembra normale, ma noi ci eravamo disabituati alla normalità. Per ora va benissimo così.

Un nuovo inizio?

Serviva una reazione, servivano due punti: sono arrivati entrambi, contro una squadra che magari non eccelle per talento ma che è sicuramente ben organizzata, cerca di far girare la palla sul perimetro e ha preso buoni tiri.

Il primo quintetto di Massimo Bianchi è Black, Valentini, Weaver, Allegretti, Bryan. E il primo impatto è quello di una squadra che prova a spingere molto di più, non a caso i primi punti arrivano con degli appoggi di Black e Weaver in solitaria. Per poter correre, però, c’è bisogno di controllare i rimbalzi difensivi, e Sylvere Bryan esegue (chiuderà con 13 rimbalzi): solo 6 carambole offensive concesse a Veroli, la maggior parte delle quali sono rimbalzi lunghi. E bisogna azzardare qualche palla recuperata: Valentini prova a chiudere le linee di passaggio, al resto ci pensano le mani veloci di Kyle. 13 recuperi a fine partita sono tanti, tantissimi. E alla fine peseranno molto (13-2 nei punti da palle perse) Altra sorpresa è che il primo cambio è Montano per Black.

In attacco non incantiamo, Brkic continua a sembrare un corpo estraneo e Cittadini (…) contro di lui fa la voce grossa. Continuiamo a fare fatica da 3 ma restiamo aggrappati: con il baby-play giochiamo meglio, proviamo a coinvolgere Bryan in un pick and roll (!!!). Weaver si inventa qualche canestro dei suoi e con la tripla in chiusura di tempo andiamo al riposo sul -7 nonostante i 27 punti segnati.

Non il miglior secondo quarto. Noi siamo i blu.

Il rientro in campo non sembra cambiare molto le cose: dopo quattro minuti finiamo sul -9 e Bianchi decide di nuovo di panchinare Black per Montano. Che entra col piglio giusto, si procura un antisportivo, segna un jumper dalla media. Poi Kyle completa per il 36-39. Difendiamo bene, difendiamo duro, chiudiamo le possibilità di penetrare e loro faticano a segnare. Sugli spalti ci chiediamo cosa farebbe questa squadra in un basket in cui il tiro da 3 non è così importante,  (siamo 3/16 dall’arco). A due minuti dalla fine del quarto finalmente segniamo anche da fuori con Malaventura e passiamo avanti. Rimaniamo a contatto con un momento-Ceron, finalmente non panchinato alla prima cazzata.

Poi il capitano decide che non vuole perdere. Tripla. Tripla. Tripla. Arresto e tiro dalla media. 11 punti di fila, +9 Napoli. Veroli non ci sta e si riporta a contatto, Bianchi decide che la brutta partita di Black può anche finire, dentro il ragazzino per gli ultimi due minuti. Vogliamo soffrire fino in fondo, Bryan sbaglia quattro liberi, Mala (80% in carriera dalla lunetta) fa 0/2. A rimbalzo, dal nulla, spunta Kyle Weaver. Si prende il fallo, si prende i liberi, li segna e fa tirare a tutto il palasport un tiro di sollievo. Il penultimo posto torna a -4 e domenica si va a Imola. Non facciamo scherzi.