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Ieri non c’eravamo. Un po’ ci dispiace, un po’ pazienza

Noi di Rivogliamo Dontae’ Jones siamo fieri sostenitori del “facciamo un po’ quel che cazzo ci pare”. Ieri sera alle 18 parte della redazione era in altre faccende affaccendata (c’è anche chi lavora di domenica, pensate un po’). Un’altra parte stava decidendo se convertirsi definitivamente a condurre una vita da eremita tra i monti, gli arrosticini ed i lupi. Soprattutto gli arrosticini. Altri ancora (il nostro collaboratore Signorini) erano bloccati a Cortina dalla fitta nevicata.

Per assicurarvi un servizio adeguato avevamo coinvolto una (poco) nota penna, fondatore, presidente e membro unico del Napoli Basket Fan Club di Baviera, ma era troppo impegnato nelle sue riflessioni su James Harden.

Insomma, nessuno ha visto un cazzo. Né della partita, né di quello che è successo dopo. Vi chiederemmo di perdonarci, se non fosse che scriviamo per diletto e che preferiamo essere onesti piuttosto che appezzottare un post-gara. Quindi ringraziateci.

E allora non ci resta che prendere atto della buona cornice di pubblico sperando che questa possa ripetersi presto, della sconfitta sperando che non si ripeta presto, dell’impossibilità di contenere il pick and roll Collins-Fantoni (e alla prossima c’è Mason…) e di ribadire, per quanto successo nel post gara, che qualsiasi provocazione non giustifica il ricorso ai paccheri.

E chest’è. Ci si sente tra 2/3 giorni. Se digeriamo.

Verso Napoli-Barcellona: ecco cosa ci serve per vincere…ancora

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Guardi Barcellona e sembra di guardarti un po’ allo specchio. Squadra partita con enormi ambizioni e aspettative, andate in buona parte deluse. Ma se Napoli dopo aver passato le pene dell’inferno in avvio di stagione, si è lentamente ritrovata, i siciliani si sono persi. E il senso di smarrimento ha portato all’esonero il 23 dicembre di coach Giovanni Perdichizzi, che “non ha mangiato il panettone”, nel senso più letterale del termine. Si è chiusa un’era, perchè “Lo Sceriffo” ha rappresentato passato, presente, e in molti casi futuro remoto, di una società che ha portato dalle minors al basket che conta. Sette vittorie e sei sconfitte, tanti (troppi per il Presidente Bonina), scontri diretti persi: Trento, Torino, Brescia, Capo d’Orlando e Verona, con vantaggi dilapidati nel modo più incredibile. In panchina ora spazio all’assistente Ugo Ducarello, promosso coach ad interim. Basterà a dare un’inversione di tendenza?

Dicevamo dello specchio. Noi ci siamo guardati allo specchio, non ci siamo piaciuti, ma adesso facciamo meno fatica ad accettarci. Non siamo belli come avevamo immaginato, ma neanche così brutti come ci avevano dipinto. Tre vittorie consecutive, fiducia rinnovata, gerarchie (quasi) definite, e la voglia di chiudere in bellezza l’anno. Oh siamo a dicembre e vediamo ancora pallacanestro. Roba da lacrime agli occhi. Cavina è saldamente in sella, continuiamo a pensare che Weaver sia il giocatore più forte di questo campionato, ma forte non vuole dire uno che ti fa vincere sempre…abbiamo liberato la follia di Ceron, l’unico capace di portate punti (tanti, maledetti e subito) dalla panchina, abbiamo ritrovato l’animalesca forza a rimbalzo di Bryan, nell’attesa che Brkic batta un colpo.

Dove la vinciamo – In difesa limitando la coppia Andre Collins – Alexander Young, rispettivamente sesto (17.6 punti di media), e secondo (19.6) nella classifica cannonieri. Barcellona sviluppa un attacco essenzialmente perimetrale, con i vari Fantoni, Natali e Toppo, che si nutrono delle iniziative che nascono dai due americani. E contro di non ci sarà Filloy.

Dove la perdiamo – Se non giochiamo con lo spirito e con l’umiltà che hanno fatto da comune denominatore nella risalita dell’ultimo mese. Tim Black e il suo impatto sui due lati del campo saranno l’ago della bilancia. Weaver dovrà mettere pressione su Young sin dalla palla a due. Poi ci pensa Brkic a scompaginare gli equilibri. Giusto?

Il coach con la stella

Per avvicinarci in maniera adeguata a Ferentino-Napoli abbiamo pensato di coinvolgere uno dei guru della controinformazione cestistica, il temutissimo e querelatissimo Delontearenas che, in quanto abruzzese, può dirci qualcosa di più sul coach dei laziali Franco Gramenzi, che tanto stima. In questo modo dovremmo esserci risparmiati procedimenti giudiziari. Forse.

Ringraziamo Delonte per la collaborazione, per la quale gli dovremmo una birra, ma visto che è astemio ce la beviamo noi, e cominciamo.

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Lega 2 Gold: ecco il nostro ranking

La nuova Lega 2 in versione Gold si presenta ai nastri di partenza rinnovata nel look, roster e lineup delle squadre partecipanti. Abbiamo provato a costruire una griglia, che in termini di pronostici sul lungo periodo ha la stessa attendibilità del “sì” appena pronunciato da Belen Rodriguez a Stefano “nonsoqualesantomihabenedetto” De Martino. Torniamo seri (?) e mettiamo su questo ranking. Ultima cosa, per noi il livello medio è cresciuto rispetto alla passata stagione: da una parte ci sono nomi grossi nelle squadre con alto budget, dall’altra vediamo un ragionamento quantomeno logico nei team di seconda fascia, che con meno soldi hanno provato a costruire roster interessanti. Continua a leggere