Vediamo il lato positivo: una sconfitta di 3 punti a Biella, con il possesso della vittoria buttato via in maniera scriteriata, ci può stare, soprattutto se pensi che Torino (per quanto in emergenza) una settimana fa ne aveva presi 20. Ma la si poteva vincere, e allora il rammarico c’è.
Biella ha fatto la partita che doveva fare, provando a correre ogni volta che ne aveva la possibilità. Napoli è stata brava a concederglielo solo a tratti. Ci sono stati momenti in cui gli azzurri hanno mostrato davvero un’ottima difesa: ancora una volta la zona ha funzionato molto bene e, soprattutto nella seconda parte del primo quarto, siamo riusciti a forzare parecchie palle perse. Ma se parli di difesa non puoi non pensare anche agli 11 rimbalzi offensivi che sei andato a concedere, e la cosa che fa più arrabbiare è che le palle vaganti sono state spesso preda dei loro esterni (3 rimbalzi offensivi Raspino, 2 Laganà). Biella ha segnato 14 punti in seguito a secondi possessi, contro i 6 di Napoli. Alla fine il conto a rimbalzo è anche in sostanziale pareggio, quindi l’altro dato che balza agli occhi è quello dei punti realizzati da palle perse: 22 per Biella, 11 per Napoli. I padroni di casa hanno saputo invertire il trend del primo quarto (5 perse nei primi 10′, 7 nei rimanenti 30), noi no. E quanto ci è piaciuto Laganà (la la la la la la). Continua a leggere