La stagione di… Kyle Weaver

“Doveva essere la stella del torneo, invece è stato solamente bravo”.

Così Stefano Benzoni sul risorto Superbasket giudica la classifica di Kyle Weaver. E’ una descrizione che raccogliamo in parte, per questioni di cui abbiamo già parlato in passato. Intendiamoci, siamo pazzi di Kyle Weaver. Forse non è il miglior americano del campionato, ma di sicuro rientra nella Top3. Probabilmente – anzi, sicuramente – non è riuscito (ancora?) a completare quella transizione da role player del basket americano a leader nella nostra pallacanestro.

In questi mesi lo abbiamo esaltato e criticato, abbiamo ammirato la sua completezza e abbiamo alzato qualche sopracciglio vedendo qualche mancanza quando il pallone scottava. Di sicuro non brilla per leadership, e qui torniamo al discorso precedente. E le cifre confermano le impressioni visive:
PRIMI QUARTI: 5.5 punti con il 63% da 2 e il 40% da 3
SECONDI QUARTI: 3.5 punti con il 65% da 2 e il 22% da 3 (ma solitamente era il quarto del “riposo”)
TERZI QUARTI: 4.3 punti con il 56% da 2 e il 25% da 3
QUARTI QUARTI: 3.9 punti con il 53% da 2 e il 36% da 3 (non abbiamo i dati dei minutaggi e a sensazione c’è meno tempo giocato rispetto ai primi quarti… ma solitamente in questi minuti i big comunque si prendono più tiri e responsabilità).

Di sicuro non è un giocatore che trascina le folle per gesti miracolosi di atletismo (ricordiamo giusto un paio di schiacciate, di cui una clamorosa in tap-in, e qualche stoppata in recupero), ma a fine partita vedevi il tabellino, leggevi le sue cifre, scoprivi che era in doppia doppia e che ci aveva aggiunto pure 3/4 assist e un paio di stoppate. E ti chiedevi “oddio, ma quando lo ha fatto?”.

kylefine

E i numeri, infatti, sono decisamente dalla sua parte: 17 punti a partita (8° in campionato), 7.8 rimbalzi (8°, secondo solo a Giddens tra gli esterni), 3.5 assist (12° e primo escludendo play e guardie) con il 59% da 2, il 30% da 3 (che poteva essere di gran lunga migliore se evitava di tanto in tanto di credersi Stephen Curry e tirare direttamente dal palleggio) e il 77% ai liberi. Miglior stoppatore della Gold con 1.4 a partita, è anche il giocatore con più palle perse (3.6).
Dieci volte in doppia doppia; tre volte almeno 10 punti, 10 rimbalzi e 5 assist.

Per cosa lo ricorderemo

Di sicuro come il giocatore più talentuoso visto a Napoli nell’era dopo Maione. Non che ci volesse molto, ma è già qualcosa. Per i momenti di onnipotenza ma anche per le lunghe pause. Per le scenette in campo, quando ridacchiava senza motivo. Per le stoppate improvvise, arrivando dal nulla.

weaverdeniro

E per il futuro?

Il futuro è al piano di sopra. Di sicuro, in questi mesi Kyle ci è apparso come un giocatore di categoria superiore, anzi chi scrive ha la convinzione che possa rendere ancora meglio nel campionato maggiore, facendo il terzo americano in una buona squadra di A, dove sarebbe affiancato da USA in grado di mettere su punti senza troppi problemi. Meno responsabilità offensive esalterebbero le sue capacità di giocatore tuttofare, il suo atletismo a rimbalzo, il suo senso della stoppata, la sua visione di gioco. Avere compagni di squadra più forti gli permetterà di avere più spazi dove infilarsi per attaccare il canestro. O di crescere come giocatore di post, non cercando solo il tiro ma anche scaricando ai tiratori sul perimetro.

Come inserire quindi Weaver nella storia recente delle ali piccole che hanno giocato a Napoli? Il confronto è difficile, innanzitutto perché gli altri atleti da prendere in considerazione hanno giocato in serie A. In una serie A decisamente più competitiva, tra l’altro. Le cifre quindi vanno esaminate con il beneficio del dubbio (e ovviamente premiano Kyle, che ha giocato in un torneo infinitamente meno valido). Ma lo stesso discorso può facilmente rovesciarsi sempre per il discorso che facevamo prima: gli altri hanno giocato con compagni migliori, mentre Weaver si è trovato gran parte delle attenzioni delle difese avversarie concentrate su di lui, spesso agendo anche come “facilitatore” per i compagni.

Kris Clack: 21 partite, 11.3 PPG in 31′, 58% da 2, 19% da 3, 76% ai liberi, 3.3 RPG, 2.4 SPG, 1.7 APG

Oscar Torres: 57 partite, 14.7 PPG in 28′, 53% da 2, 45% da 3, 70% ai liberi, 5.1 RPG, 2.2 SPG, 0.9 APG

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Michel Morandais: 78 partite, 13.2 PPG in 30′, 46% da 2, 39% da 3, 81% ai liberi, 4.9 RPG, 1.3 SPG, 1.3 APG

morandaisdunk

Jeff Trepagnier: 50 partite, 11.7 PPG in 26′, 52% da 2, 34% da 3, 75% ai liberi, 4.2 RPG, 1.7 SPG, 0.8 APG

trepdunk trepagnier

Jamel Thomas: 33 partite, 11 PPG in 28′, 40% da 2, 33% da 3, 63% ai liberi, 4.8 RPG, 1.5 SPG, 1.5 APG

thomas

Andrew Warren:

NO.

Kyle Weaver: 30 partite, 17 PPG in 31′, 59% da 2, 30% da 3, 77% ai liberi, 7.6 RPG, 3.5 APG, 1.5 SPG, 1.4 BPG (in Gold)

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