La (mezza) stagione di… Jacopo Valentini

Lo Zuniga del Napoli Basket, nel senso che il 9 febbraio ha giocato a Casale Monferrato (13 minuti, 0 punti e 0/2 al tiro) e da allora non si è visto più a causa di un problema muscolare. Fatto sta che il suo minutaggio aveva iniziato a subire un considerevole calo con il cambio in panchina: pretoriano di Cavina, che cercava di tenerlo in campo una ventina di minuti (ma in qualche occasione ha sfiorato i 30), con Bianchi non ha mai superato quota 17. Meno minuti e molti meno tiri, tanto che nelle cinque gare dopo il cambio tecnico Jacopo ha segnato un totale di 13 punti. Di cui 9 con Imola.

valefine

Di sicuro Valentini è un giocatore raro da vedere in questi tempi: in un momento storico-cestistico in cui gli esterni difensivi tendono a specializzarsi sul tiro da 3, lui continua a preferire (anche con insistenza) la giocata all’interno dell’area, preferibilmente sotto canestro, da dove ha preso infatti gran parte delle sue conclusioni. Insomma, l’antitesi offensiva di Malaventura, a parità di ruolo. Chiude con 4.8 punti e 2.7 rimbalzi, il 46% da 2 e il 25% da 3.

Per cosa lo ricorderemo

Per la tripla della vittoria a Brescia quando ha messo 7 tiri da tre in tutta la stagione, per i 29 punti in due partite (!!!) contro Trento e Torino, per la grande intensità difensiva messa in mostra in svariate partite (tra cui il ritorno con Biella), per essere stato protagonista incolpevole del gioca jouer di Cavina con Casale.

E per il futuro?

Allora, come nono uomo può anche essere un lusso perché in alcune partite ha davvero svoltato la gara difensivamente. Ma in tutta onestà se gioca più di 15 minuti ti paralizza l’attacco. Insomma, si può trovare qualcuno in grado di offrire un impatto simile in difesa, ma che te la mette da 3 se ha un paio di metri di spazio (e soprattutto non viene battezzato, dirottando le attenzioni della difesa sui compagni di squadra). A naso, difficilmente lo rivedremo con la nostra maglia.

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