Il basket del futuro

Apprendiamo da Sportando che il prossimo anno sarà l’ultimo in cui la DNA vedrà una divisione tra Gold e Silver. Giustamente, va a finire che tifosi e sponsor si abituano alla strutturazione del torneo dopo soli due anni, e quindi è meglio cambiare tutto. E così dal 2015/2016 spazio a “due gironi “paritetici” su scala non geografica ma sulla base delle classifiche dell’anno precedente (eh?, ndRDJ), con una prima fase regolare ed un secondo “orologio” con le squadre dell’altro girone prima di determinare il tabellone playoff”.

Le squadre rimarranno 32, ma sarà introdotto il blocco dei ripescaggi che – è scritto così, giuriamo – “dovrebbe progressivamente ridurre fino a 24 le partecipanti”.

Il basket del nuovo millennio (in primo piano). Sullo sfondo, i dirigenti si interrogano su quale modifica regolamentare renderebbe il prodotto più appetibile: ketchup o maionese?

Il basket del nuovo millennio (in primo piano). Sullo sfondo, i dirigenti si interrogano su quale modifica regolamentare renderebbe il prodotto più appetibile: ketchup o maionese?

Per la gioia di tifosi e giornalisti, e soprattutto dei poveri cristi costretti a creare i futuri campionati su Pc Fantacanestro, possiamo rivelarvi in anteprima le nuove regole che saranno introdotte a partire dalla stagione 2016/2017, affinché il basket risulti un prodotto sempre più appetibile al pubblico, alle televisioni e ai media.

– Al termine della stagione 2015 il numero di squadre partecipanti si sarà ridotto da 32 a 9 in seguito ad una incomprensibile serie di fallimenti causati da brillanti iniziative della FIP tipo “multiamo le squadre che indossano nel riscaldamento la maglia di protesta contro chi non paga gli stipendi, ma diamo wild card a cazzo di cane a società che non sono manco in grado di comprarsi i palloni e ne prenderanno 70 a partita mandando in campo i ragazzini”. Per questo motivo, si decide un nuovo allargamento a 32 squadre rimuovendo il blocco dei ripescaggi.

– Piccolo problema: nessuna squadra delle serie inferiori vuole salire di categoria a causa dell’obbligo di avere un impianto da duemila posti, della fideiussione troppo onerosa e perché – diciamolo – sta seconda categoria un po’ porta sfiga. Di conseguenza, per raggiungere il numero di squadre necessario, i vertici del basket nostrano appoggiano progetti emergenti ma non proprio trasparenti come quello dei Carinola GiggiDalessios, gloriosa società delle minors campane recentemente rilevata dal ras Don Antonio Schiattacervella, che ha acquistato la piccola realtà locale rinominandola in onore al noto cantautore partenopeo, di cui la figlia dodicenne è grande fan. Nel giro di tre notti di lavoro i manovali di Don Antonio realizzano una maxiarena da 46mila posti (ampliabile a 80mila nel caso Carinola volesse candidarsi come città ospitante delle Final Four NCAA) con otto maxischermi di ultimissima generazione, il glorioso parquet del Boston Garden e l’orologio del Mario Argento.

– Ma Carinola è solo un piccolo paese di 8mila anime nel casertano e Petrucci ha detto che il basket deve ripartire dalle grandi città. Di conseguenza, la LNP riesce a strappare il sì per la partecipazione al campionato da parte dei London Towers, della simpatica compagine tunisina delle Tigri di Jendouba, di una rappresentativa nordcoreana guidata da Dennis Rodman e dei Milwaukee Bucks. Da registrare la rinuncia all’ultimo momento dei Washington Generals, preoccupati dalla presenza dell’Andrea Costa Imola che avrebbe potuto rovinare il loro record di sconfitte.

– Viene redatto il calendario che prevede la prima giornata il 28 settembre, poi la domenica successiva sosta per far disputare il primo tempo dell’attesissimo All Star Game di Carinola, poi una fase ad orologio con 15 giornate da disputare in 12 giorni, il girone di ritorno, la Final Six di Coppa Italia (sede: Carinola), il Trofeo Anglo-Italiano e i Trials per le ultime quattro classificate. Dopo la penultima giornata, nuova sosta per permettere agli atleti selezionati di partecipare al secondo tempo dell’All Star Game di Carinola. Nota: non è necessario che al secondo tempo partecipino per forza quelli che avevano disputato il primo; a deciderlo sarà il voto sul web, il cui giudizio sarà successivamente valutato da un panel di esperti (composto da Dan Peterson, Guido Bagatta, Gigi D’Alessio e Manuela Arcuri) che potranno modificare i roster per incasinare ulteriormente le cose. Presenta Carlo Conti. Per rendere ancora più spettacolare il tutto, agli atleti selezionati non sarà comunicato né il luogo né l’orario della manifestazione, quindi parteciperà solamente chi tiene veramente al successo del basket nostrano.

– A campionato concluso le prime 8 squadre vanno ai playoff per giocarsi la promozione in A con serie al meglio delle 7 partite e con partite da disputarsi un giorno in casa della squadra più nord e il giorno dopo in casa della squadra più a sud. Rigorosamente vietati gli spostamenti in aereo. Retrocedono invece le ultime 3 più quella con il minor tasso di natalità negli ultimi dieci anni (il basket è delle grandi città, ricordate). Le altre 20 squadre saranno inserite in un tabellone ad eliminazione diretta: la vincente sfiderà direttamente la penultima squadra della serie A per aggiudicarsi una licenza triennale in Eurolega, alla perdente di questo spareggio sarà invece revocata la licenza FIP e si procederà alla confisca (da parte della FIP) dei beni dei giocatori tesserati e dei loro parenti più vicini.

– Introduzione del salary cap: ad ogni ritardo fisiologico di stipendio la società potrà donare ai suoi giocatori un simpatico cappellino omaggio dello sponsor.

– Diritti tv affidati ancora una volta alla televisione di Stato, che ha affidato la cronaca degli incontri nientemeno che a Carlo Conti. La partita settimanale selezionata sarà eccezionalmente suddivisa in quattro quarti dalla lunghezza di due minuti ciascuno, con intervallo di 15 minuti tra ogni quarto, per permetterne la trasmissione in diretta su RaiSport2 durante le pause pubblicitarie della replica della nuova serietv in esclusiva Rai: “Don Matteo compra il Getafe”. Le partite saranno visibili anche in streaming web ma con fastidiosissimi popup che promuovono incontri nella tua città.

– Regole per i giocatori. Nonostante le forti proteste dei Milwaukee Bucks, si è optato per roster composti da dieci giocatori, tra cui un americano, un passaportato e un altro USA che però deve essere entrato in Italia sbarcando a Lampedusa e deve aver trascorso almeno tre mesi in un CIE, così si impara ad essere extracomunitario. Quattro under di cui uno deve essere nato obbligatoriamente il 29 febbraio. Obbligatorie almeno due giocatrici donne (tre dal 2017/2018, quattro dal 2018/2019) per tutelare le quote rosa.

E vediamo se così sto sport non si riprende, retrogradi.

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