March Sadness

E’ davvero difficile scrivere qualcosa su una partita così brutta, e ringraziamo per il titolo qualcuno molto più bravo di noi. Due squadre che sulla carta dovevano essere molto più in alto in classifica, e che sulla carta (ma molto sulla carta) ieri dovevano giocarsi le ultime chances per andare ai playoff. La squadra di casa ha pensato bene di scendere in campo al 28simo minuto, quando il punteggio sul tabellone segnava un rotondissimo -18. La squadra in trasferta ha ringraziato, non mostrando nulla di notevole se non un paio di lampi di atletismo di Giddens e dimostrando di meritare l’attuale posizione in classifica; concetto ribadito dal collasso del quarto quarto. Alla fine ha vinto Brescia, evitandoci perlomeno una settimana di retorica all’insegna dei playoff ancora possibili finché la matematica non ci condanna e del cuore di Napoli capace di rimontare quasi 20 punti di svantaggio.

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Il manifesto del match: gente che urla. E non avete visto il pubblico.


Già dalla palla a due si capisce che non sarà una gara semplice per Napoli e piacevole per il pubblico (a proposito, MVP il gruppo rumorosissimo di bambini che ha concluso il match gridando “Siete sempre arbitri pelati” al fischietto calvo… non ci fossero stati loro…): la Expert parte tirando 1/7 e Brescia si porta subito avanti 14-7. Napoli utilizza il quintetto base per TUTTO il primo tempo, e il risultato è che dopo due minuti del secondo quarto in campo ci sono le quattro riserve (Montano, Ceron, Cefarelli e Bryan) più Malaventura. Rotazione dei giocatori: you’re doing it wrong.
Da lì il copione sarà bene o male sempre lo stesso per i primi tre quarti, con gli azzurri che spiccano per originalità nel trovare ad ogni azione modi nuovi per buttare il pallone fuori dal campo, tanto che chiuderanno il match con 22 palle perse. Non che Brescia faccia così poi quanto, e la partita va avanti tra infrazioni di passi, airball a ripetizione, passaggi che finiscono in parterre e schiacciate sbagliate. Manca solo l’autocanestro, poi si è visto di tutto. Insomma, una cosa oscena.

A questo bisogna aggiungere una difesa colabrodo che concede agli ospiti le seguenti percentuali da sotto canestro:
Primo quarto: 6/6
Secondo quarto: 5/8
Terzo quarto: 6/8
Quarto quarto: 6/10

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La mappa di tiro di Brescia.

Insomma, se concedi 46 punti in area puoi anche tirare con percentuali da 3 vicine al 50% (e questo pure è un miracolo per i nostri standard) ma sei nei guai.

Nel quarto quarto succede l’imponderabile: non solo Napoli rimonta ma lo fa trascinata da Black (!!!) che inizia a segnare a ripetizione da più di quattro metri (!!!!!!!). Tanti arresti e tiro, addirittura una tripla in faccia a Cuccarolo che è bello altino (e con la meccanica di Tim è un problema), 14 punti con 5/5 al tiro e di riffa e di raffa Napoli riesce a tornare a -1 grazie ad un quarto in cui la squadra tira complessivamente con il 66%.

A quel punto, Ceron commette il quinto fallo su Di Bella che era chiuso sulla linea laterale. Due liberi segnati, +3 Brescia e timeout Napoli. Che con tutto il tempo del mondo sul cronometro per costruire un tiro decente (mancano 29 secondi), decide che è meglio non farsi mandare in lunetta (ma perché?) e che quindi è il caso di prendere il primo tiro disponibile. E per disponibile intendiamo appena uno dei nostri tocca la palla.
Così, invece che a un Malaventura che ha tirato malissimo ma che nei momenti caldi solitamente risponde presente o a un Black decisamente on fire e in grado magari di conquistarsi un gioco da tre punti, la palla va a Weaver in angolo, con due marcatori  addosso e pure mezza scarpa oltre la linea. Ennesima palla persa del match, sul momento tante bestemmie a Kyle, poi si scopre che è stata una scelta del coach e allora queste cambiano destinatario.

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Il piedone sinistro di Kyle, nettamente oltre la linea.

Quinta sconfitta nelle ultime sei, arrivata al termine di una settimana che potremmo definire particolare.
Mettiamola così: per fortuna mancano solo quattro partite alla fine della stagione.

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