Un mese fondamentale

Innanzitutto buon 2014 ai nostri venticinque lettori. Diciamo venticinque per una citazione manzoniana allo scopo di fare felice la nostra ex professoressa di lettere; sappiamo benissimo che siete molti di meno.

L’anno si apre con due trasferte, a Jesi e Forlì, che danno il via ad un mese fondamentale per l’andamento di Napoli. E’ stato un dicembre particolare, aperto e chiuso con delle sconfitte. In mezzo, tre vittorie consecutive che hanno riportato il sereno in casa Expert e restituito alcune certezze che la sconfitta in casa con Barcellona ha solo in parte attenuato. Sette partite in 35 giorni, quindi: quattro in trasferta e tre in casa*, che potrebbero rilanciare (o definitivamente affossare, ma non vogliamo prendere in considerazione quest’ipotesi) le speranze di Napoli prima del trittico Trento-Torino-Capo d’Orlando.

* scriviamo in attesa delle decisioni del giudice sportivo dopo i fatti del post-gara con Barcellona.

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da legapallacanestro.com

Finora Napoli ha vinto contro cinque delle sei squadre che la seguono in classifica. L’unica che resta fuori, perché non ancora affrontata, è proprio Jesi. Delle trasferte da qui al 9 febbraio, tutte e quattro sono contro squadre che hanno meno punti di Napoli (e che la Expert ha battuto all’andata). Insomma, c’è la possibilità di costruire un tesoretto in trasferta, facendo seguito alla striscia di vittorie consecutive lontano dal PalaBarbuto (dopo i successi a Brescia e Ferentino). Sarà però necessario recuperare una certa costanza anche nelle partite casalinghe, dove Napoli ha vinto solo una partita (Trieste) delle ultime quattro giocate.

Si inizia con Jesi, quindi, che è cliente particolare per la coppia di lunghi Maggioli-Rocca, che può andare a toccare alcuni dei punti deboli partenopei: i tanti rimbalzi offensivi concessi e le difficoltà nel difendere il pick and roll palesate contro Barcellona. E sappiamo bene che Mason Rocca = pick and roll. A tutto ciò bisogna ovviamente aggiungere Leemire Goldwire, miglior realizzatore del campionato per distacco (unico sopra i 20 punti di media con 23.4) e discreto “volume scorer”, visto che tira circa 17 volte a partita. Bruttissima gatta da pelare.

Napoli dovrà ritrovare la sua difesa, ma in queste settimane il compito di Cavina sarà soprattutto quello di ritrovare gli spazi giusti per permettere a David Brkic, giocatore che conosce bene, di tornare a rendere come ad inizio stagione. Perché il dicembre di David è stato veramente difficile (vd. statistiche e la nostra immancabile mappa di tiro).

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David non tocca i 15 punti in una partita dallo scorso 17 novembre con Torino, quando riuscì a farli pur tirando solo 4 volte (ma con 14 tiri liberi, e non è una cosa negativa). Nella gara precedente, a Trento, l’ultima escursione sopra quota 20. Da allora sei gare, di cui tre in singola cifra (2 con Trieste e 4 con Ferentino). La cosa curiosa è la differenza del suo impatto nelle gare vinte e in quelle perse, come se i compagni si ricordassero di lui soprattutto quando le cose vanno male. Nelle sei vittorie di Napoli, Brkic ha 7.2 punti di media e tira poco più di 6 volte a partita; in quelle perse (otto) la media punti raddoppia fino a sfiorare i 16 punti e le conclusioni superano le 10 di media.

Quindi, direte voi, è meglio che segni poco. Ma noi siamo incontentabili e riteniamo che per incidere in questo campionato Napoli debba trovare il miglior David Brkic anche e soprattutto quando si vince.

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