Pride

Aaaaaaaaaah, se ci voleva! Vittoria di orgoglio, vittoria di talento, vittoria di squadra, vittoria di difesa, vittoria di palle.

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Appunti sparsi raccolti durante la visione del match:

– Ho sempre avuto una passione per il parquet scuro.

– Ho sempre avuto una immotivata antipatia tanto per Fabio Di Bella quanto, soprattutto, per Robert Fultz.

– Quel tiro centrale a Brkic non devi lasciarlo una volta, figuriamoci due. Buon inizio di David, forse un po’ pungolato dopo la partita con Verona.

– Nel primo quarto Napoli ha fatto vedere due tra le migliori azioni fatte finora in stagione: gran circolazione di palla per la tripla frontale di Brkic e poi un bel taglio di Allegretti per il layup.

– Anche in difesa non male: forziamo molti palloni e Weaver tiene a bada Giddens (2/6 all’intervallo). L’imperativo è non farlo esplodere verso il canestro.

– Come sempre abbiamo quei momenti di pausa che ci possono costare caro: sul 22-28 quattro palle perse in cinque azioni e loro pareggiano.

– Intanto i telecronisti bresciani, dopo aver detto che Valentini è del 1996 ed è un promettente prodotto del vivaio napoletano e che Ceron è del ’78, iniziano un pianto greco sugli arbitraggi.

– Oh, Cuccarolo è diventato un giocatore di basket: 6 punti nel secondo quarto e pure di pregevole fattura.

– Brkic ha provato il one legged di Nowitzki: mattone. David si è un po’ spento dopo l’inizio sprint ma non ha molte ricezioni pulite in post e deve stare lontano dal canestro per aprire il campo a Black e Weaver.

– Qualcuno ha visto Robert Fultz? Oscurato da Jacopo Valentini, che marca qualsiasi cosa si muova nel palazzetto.

– Brescia ha chiuso il primo quarto con 2/2 da 3, ma da quel momento non ha segnato più da fuori. Alcuni tiri sono anche buoni, ma non entrano. Meglio così (4/20 il finale, ndRDJ).

– Dall’altra parte, si inizia a vedere Weaver.

– Parlando di leadership, Black fa spesso dei mini timeout in campo. Non è la prima volta ma son sempre belli da vedere.

– Finalmente di nuovo un po’ di Weaver in post. Da approfondire.

– C’è sto problema che quando gli altri piazzano il parziale fatichiamo a spegnere subito gli entusiasmi: anche nel terzo quarto è andata così e negli ultimi quattro minuti non abbiamo più segnato.

– Il quarto quarto è una lotta, ci si butta su ogni palla vagante.

– C’è questo uomo con camicia bianca e bretelle in tribuna che incita il pubblico e avrà fatto più chilometri dei giocatori. Non vorremmo essere la sua camicia. E nemmeno la lavatrice che dovrà contenerla.

– Oh, Brkic, bentornato. Nove punti nel primo quarto e da quel momento 0/5. Torna a segnare a 34 secondi dalla fine per la parità, e gli vogliamo bene.

– Certo, se metteva pure il libero aggiuntivo gli volevamo ancora più bene.

– Lo scippo di Black su Di Bella nell’ultimo possesso di Brescia è clamoroso.

– Quando Weaver taglia da sinistra è devastante. 9/14 da 2 per lui, ma considerando che due tiri li ha sbagliati nella stessa azione (e sul terzo rimbalzo ha segnato), se leviamo quegli errori siamo a 9/12. Facciamo che lo multiamo per ogni tiro da 3?

– Due squadre paralizzate nel supplementare. 4 minuti senza segnare e poi la tripla di Valentini.

– Con i sentiti omaggi ai telecronisti bresciani.

– Weaver, appunto. Nel supplementare soltanto due conclusioni, entrambe da 3. Capiamo la stanchezza (39’50” in campo) ma attacca il ferro, figliolo.

– Nei supplementari 0/7 al tiro di Brescia. Bene no?

E quindi si torna alla vittoria, per la prima volta si vince fuori e si batte una squadra con record positivo. Forse la cosa più bella è che la tripla decisiva l’ha messa Valentini, che fino a quel momento era 0/3 al tiro (e 4/19 da 3 in stagione) dopo una partita commovente per impegno difensivo. Bravo il coach a metterlo in quintetto e a utilizzarlo a lungo: i 35 minuti di Jacopo forse sono tanti per i suoi standard ma sono stati fondamentali, con un Ceron ancora non al suo livello, perché hanno permesso di non spremere troppo Malaventura: 9 punti per il capitano, quarta miglior prova realizzativa da inizio stagione, ma – e questo è l’importante – con il secondo minutaggio più basso della stagione, solo 15 minuti. Solamente alla prima interna con Forlì Matteo aveva giocato di meno, ed era reduce dai problemi fisici del precampionato. Se Malaventura gioca meno può essere più efficiente, ma perché ciò sia possibile c’è bisogno del salto di qualità di Ceron e Valentini.

Rispetto alla gara con Verona, passi in avanti da gigante. In parte nel gioco (ma ancora tante pause), ma soprattutto nell’atteggiamento. E’ vero che Brescia aveva perso in casa con Casale una settimana fa (all’overtime, toh) ma resta una signora squadra e noi avevamo le spalle al muro. Domenica arriva Trieste, non sarà facile e ne parleremo in settimana. Godersi la vittoria è bellissimo, ma servono conferme.

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