Due trasferte per capire a che punto siamo

Le prossime due partite che attendono Napoli sono il primo vero banco di prova della stagione. Due realtà agli antipodi, dal profondo Nord al profondo Sud. Da un lato la tradizione di Biella, che ha abbandonato quest’anno la massima serie dopo più di dieci anni di permanenza (ma vi ricordate che squadrone la Fila Biella che fu promossa dalla A2?), dall’altro le ambizioni di Trapani che assapora quella seconda serie che aveva solo sfiorato nel 2011.

Due trasferte importanti che possono dare le prime vere risposte sullo stato della squadra. Si inizia domenica a Biella. Giocando con le percentuali con Il Mattino, il coach ha parlato di una difesa che è all’80% e di un attacco al 50%. Al momento Napoli è la miglior difesa del campionato con 61 punti subiti di media e fa tirare gli avversari con il 39% (solo Verona fa meglio, con il 35). L’Expert non è ancora brillantissima in attacco anche a causa delle continue assenze: Malaventura a mezzo servizio con Forlì, senza Black a Veroli. L’infortunio di Ceron rappresenta una nuova sfida: l’esterno veneto è prezioso per i punti che porta dalla panchina, è in grado di crearsi un tiro da solo e con Forlì ha cambiato radicalmente l’inerzia del match. Con Imola Cavina ha spostato Valentini in quintetto e la panchina ha portato comunque 27 punti (17 del capitano, che con tutte le primavere continua ad avere un arresto e tiro che ci fa impazzire). Ovvio che si tratta di due giocatori completamente diversi, Le immagini parlano da sole.

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Matteo e il mid-range: un amore che dura dal 1978

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Poche mezze misure per Marco: o si tira da fuori o si va in fondo

Possibile che con Biella, dove Matteo è un ex, si ripeta uno scenario simile, con Valentini ancora una volta in missione agente speciale su Voskuil, come fatto con Young nella partita con Imola. L’Angelico è una squadra giovane e il danese è con Infante l’uomo di maggiore esperienza: 16.7 di media per lui con 18/37 al tiro. E dei 37 tiri solo 6 sono arrivati da dentro l’area. A Valentini il compito di mettergli una museruola, con la speranza che il marchigiano inizi a trovare con maggiore costanza il canestro (4/16 al tiro per lui nelle ultime due). Lo so, gli chiediamo gli straordinari. Ma c’è da sopperire all’assenza di Ceron.

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